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“Un uomo del sol dell’avvenire”

 

 

Ieri 2 settembre, nella casa Sanfilippo, sede del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, si è svolto un convegno per ricordare, a 120 anni dalla sua nascita, un grande socialista ed antifascista Tommaso Amodeo.

Al convegno, organizzato dal Centro Programmazione Azione Sociale di Agrigento col suo Presidente Paolo Cilona, e presieduto dall’On Giuseppe Lauricella, hanno dato il proprio contributo, ricordandone la figura, il Dott. Leonardo Ciaccio Sindaco di Sambuca, l’Avv. Enrico Quattrocchi, il Sen Giuseppe Montabano, figura storica del PCI agrigentino e siciliano, ed ha concluso i lavori l’On Pier Luigi Bersani.

Presente ai lavori l’imprenditore Rosario Amodeo, figlio di Tommaso, autore di un saggio sulla figura del padre

Ma chi era Tommaso Amodeo?

Nasce a Sambuca di Sicilia nel 1897 da famiglia dalla tradizione fortemente socialista. Si fa notar subito per la sua intraprendenza e per le sue idee a difesa dei più deboli e per una società migliore e più giusta. Lotta sempre per conquistare diritti dei e condizioni di vita migliori per contadini operai. Il suo primo comizio lo tiene a soli 17 anni e a soli 18 anni diventa segretario della locale sezione socialista di sambuca dove si distingue per il suo impegno e fu l’animatore di tutte le lotte contadine, tanto da essere stato definito, nel successivo rapporto per il confino, la mente della mente direttiva dei social comunisti del luogo. A 19 anni parte per il fronte per la grande guerra. Con l’avvento del fascismo non esitò a schierarvisi contro tenacemente. All’età di 31 anni, il 22 giugno 1928 arriva la proposta di assegnazione al confino. Fra le altre motivazioni si legge nel rapporto “l’opera di epurazione politica di Sambuca di Sicilia, che è a buon punto, non può dirsi compiuta, nè lo sarà mai, se Amodeo Tommaso verrà lasciato nella libertà  di cui gode in atto” Dopo 50 giorni carcere venne inviato al confino, il 17 agosto, sempre dello stesso anno, a Lipari dove conobbe dove conobbe personalità come Rosselli, Parri ed altri. Vi rimase fino al 22 giugno del 1931, ma a Lipari conobbe pure una giovane donna francese che divenne poi sua moglie. Rientrato a Sambuca col vincolo del monito, alla caduta del fascismo l’esponente socialista fu nominato dal Cln come il primo sindaco della Liberazione di Sambuca di Sicilia che, verrà poi soprannominata la “piccola Mosca”