Come sempre, a Favara succede di tutto e il contrario di tutto.
In questo periodo la città è immersa nella grande cultura, con la C maiuscola: eventi artistici e culturali in genere si susseguono anzi si accavallano l’un l’altro.
Da una parte protagonista nel festival della “strada degli scrittori”, dall’altra l’arte travolge i vicoli ed i cortili ormai famosi in tutto il mondo; tanto è vero che, nella nostra Favara, arrivano architetti, artisti, studenti e studiosi di tutto il pianeta.
Favara “l’ ombelico del mondo”, crocevia d’arte e cultura, addirittura definita “capitale dell’arte contemporanea”.
Ogni angolo, ogni sasso respira arte e cultura!
A causa di questa grande “abbuffata” culturale si rischia quasi l’indigestione.
Come porvi rimedio?
Bene ha pensato l’amministrazione comunale, a guida pentastellata, di correre ai ripari affinchè non ci sia un’epidemia ricorrendo ad un antidoto: chiude i battenti alla biblioteca comunale negli orari pomeridiani nei giorni di martedì, giovedì e venerdì, proprio quella parte del giorno in cui gli studenti, i dipendenti e gli operai possono usufruire del servizio. Si limita, così, il diritto a consultare, studiare, esaminare volumi o prendere in prestito qualche libro.
Nella malaugurata ipotesi che qualcuno decidesse di recarsi in biblioteca nell’orario antimeridiano, ahilui! varcando la soglia vi trova una decina di dipendenti, che, se distribuiti in orari diversi, potrebbero consentire l’apertura della biblioteca, non solo la mattina e pomeriggio dal lunedì al venerdì, ma anche il sabato.
Quale biblioteca al mondo non è dotata di uno schedario informatico?
Ebbene, nella nostra biblioteca non viene usato nemmeno quello cartaceo!
Oggi moltissimi libri vengono digitalizzati per permettere a chiunque e in qualunque parte del mondo si trovi di poter leggere qualsiasi libro di biblioteche poste a migliaia chilometri di distanza.
E non venga in mente di portare un ausilio informatico, magari per fare una ricerca in internet, si resterebbe delusi dal non trovare nessuna rete wi fi che potrebbe aiutare nell’intento.
Certamente il Barone Antonio Mendola, non sarà felice nel sapere che il suo lascito prezioso, donato alla cittadinanza, affinchè fosse un centro dinamico di vita culturale, è abbandonato e non valorizzato per la mancanza di una programmazione di eventi culturali che facciano della biblioteca un volano di cultura per la nostra città.
Favara 08 giugno 2017
I COORDINATORI
CARMELA MARRONE FABIO PATTI