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Referendum: Perche no?

“ogni volta che c’è una difficoltà politica obiettiva, sembra sbucare lo strumento elettorale che dovrebbe permettere di superarla…………….non si accomodano con strumenti artificiosi situazioni obiettivamente contorte”. “mi pare che la prefigurazione del domani, più in ragione di nuove istituzioni perlomeno ancora non inventate, debba consistere nella preparazione migliore degli uomini nei partiti e nella vita sociale”.
Cosi ALDO MORO anticipava nel memoriale del 1978 gli avvenimenti che sarebbero accaduti e di cui oggi i giornali sono pieni. La citazione sarebbe un esercizio retorico se il 20 settembre non fossimo chiamati ad esprimerci sul taglio del numero dei parlamentari a cui si vorrebbe porre rimedio con una nuova legge elettorale che riduca lo squilibrio nel sistema Costituzionale verso cui ci avviamo rovinosamente. È “dittatura” del presentismo quella “dottrina” secondo cui molta parte della classe politica insegue un risultato di immagine, qui e ora.Al dopo ci si penserà appunto dopo. Con riforme che non verranno e con quelle in cantiere come il VINCOLO MANDATO che affiderebbe ai capi partito un potere incontrollato sui parlamentari che oggi rappresentano la nazione senza vincolo e con qualche degenerazione.Il fatto di essere insoddisfatti della politica non giustifica l’uso di “STRUMENTI ARTIFICIOSI” come il taglio lineare di parlamentari selezionati da un clik su una piattaforma aziendale spacciata per democrazia diretta.Questa campagna referendaria anticasta ricorda troppo l’antimafia di montante che ha occupato il potere sostituendo l’ancien regime con i suoi accoliti.
Questi fondamentalisti dell’anticasta hanno e continuano a occupare il potere e poltrone senza competenza e senza risultati e con questa reputazione si presentano come costituenti.Bisogna fermare questa deriva il 20 settembre.