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Nuovo sistema elettorale italiano simil-tedesco o simil-porcellum?

Proviamo a spiegare il nuovo sistema elettorale che proprio oggi va alla camera per l’inizio dell’iter parlamentare dopo l’accordo in commissione fra Renzi-PD, Berlusconi-Forza Italia, Salvini-lega, Grillo-M5s, con il quale saremo chiamati a votare per l’elezione del prossimo Parlamento.

8)    a – Alternanza di genere: nei listini bloccati è previsto che nessun genere, ma a livello nazionale, e dei capilista, non può avere più del 50% dello stesso sesso;

b – nei collegi uninominali per ogni partito nessuno dei due sessi può essere superiore al 60%;

9)    ci si può candidare in un listino bloccato. cioè una circoscrizione e un collegio uninominale;

Come si vota:

il cittadino riceverà una sola scheda in cui saranno scritti i candidati del collegio uninominali e quelli del listino bloccato della circoscrizione.

Si potrà apporre un solo segno, per cui se sceglie il candidato dell’uninominale il voto andrà pure ai candidati della circoscrizione e viceversa.

Quindi se si sceglie il candidato dell’uninominale il voto viene esteso al capolista del listino anche se non dovesse condividerlo, e viceversa, se sceglie il capolista del listino, il voto si estende a quello dell’uninominale anche se non dovesse essere di gradimento.

Alla Camera ci saranno 381 nominati su 630 deputati e al Senato 192 nominati su 330 senatori;

Ai 4 maggiori partiti titolari dell’accordo, Renzi, Grillo, Berlusconi, Salvini sta benissimo che i parlamentari diano conto solo a loro, ma mi chiedo e chiedo se questa è democrazia.

Meno male che il voto, per definizione, lo si esercita per scegliere l’uomo e il partito a seconda del suo programma e della stima che gode nel proprio territorio.

Quello che comunemente viene chiamato sistema elettorale simil-tedesco per essere tale manca però di due condizioni fondamentali, che di fatto lo rendono invece un simil-porcellum, ad esempio 50% eletti uninominali e 50% proporzionale quello tedesco, da noi 37% eletti e 63% nominati, voto disgiunto tra uninominale e listino proporzionale nel tedesco e voto unico invece in quello italiano, scusate se è poco. Adesso a nessuno interessa più sapere, la sera stessa delle elezioni, chi governerà?

Per non parlare della scelta dei collegi, che se dovesse cadere il governo prima che il ministero li abbia ridesignati (in base alla popolazione, la legge parla di ultimo censimento), sarebbero validi quelli del 1991, cioè di 26 anni fa, anni luce.

Favara, 06 giugno 2017

Carmelo Castronovo