In questi giorni che precedono la Santa Pasqua molti cittadini bisognosi mi fermano per strada per lamentare il fatto che nessuno si occupa di loro e della povertà che li attanaglia. I loro bambini non hanno nulla da mettere sotto i denti, le loro case povere e disadorne, nessun progetto lavorativo, insomma nulla di nulla. Si recano nella sede comunale, ma vengono respinti dicendo che Favara è in dissesto e nelle casse comunali non c’è un euro. Ma non si può far finta che i poveri di Favara siano invisibili. Ad aggravare la situazione è sopraggiunto anche il fatto che l’AVODIC, importante punto di riferimento per i più poveri, con presidente Angela Lentini rimane chiusa dal 28 febbraio 2017, nonostante la presidente e il comitato che la sorregge abbiano protocollato numerose lettere, fin dal mese di settembre ed anche prima informando l’Amministrazione comunale che c’erano gli strumenti per presentare progetti sulla povertà. Infatti il Governo nazionale già nel mese di giugno aveva approvato una importante norma chiamata SIA (servizio inclusione sociale) che aveva come punto di applicazione l’Ente Comune Tutto ciò è stato ampiamente spiegato agli amministratori anche con articoli sulla stampa locale e con iniziative sul territorio fatte dal circolo PD alla presenza di rappresentanti del governo Nazionale, io stessa ho scritto un articolo che mi è stato pubblicato da Siciliaonpress, a malincuore dobbiamo dire che il comune di Favara invece di attivarsi per presentare progetti, rispondeva polemicamente alle sollecitazioni, ma la polemica non serve a nessuno e soprattutto non serve per aiutare i nostri concittadini. Negli anni passati si provvedeva ad alleviare la situazione con contributi e attività sociali lavorative, oggi nulla. E mentre la situazione della povertà a Favara diventa sempre più drammatica leggiamo, e ci fa piacere, che qualcuno ha applicato le norme che suggerivamo ai nostri amministratori, nel Distretto socio sanitario D3 del quale il comune di Canicattì è capofila hanno AVUTO APPROVATO il PON inclusione con circa 2 milioni di euro di finanziamento per combattere la povertà. Nel comunicato dell’Amministrazione Comunale di Canicattì a firma dell’assessore Davide Lalicata si legge ” Il Ministero ha cominciato l’approvazione del progetto PON inclusione SIA…”
Dunque altre amministrazioni che presentano progetti ottengono risultati e aiutano i propri cittadini, gli strumenti per l’inclusione sociale hanno poche risorse, ma ci sono. Le norme individuano nei Comuni il punto di riferimento della politica sociale, l’Ente Locale con i propri uffici alla solidarietà è il motore della PROGETTZIONE insieme, nel nostro caso al Distretto socio sanitario D1 che comprende i comuni di Agrigento, Favara, Aragona, Raffadali, nel momento in cui gli Amministratori e gli uffici non mettono in atto nessuna misura e non presentano progetti, Favara è come se non esistesse. Allora c’è poco da scrivere fiumi di parole contro la Regione Sicilia o contro il Governo Nazionale se l’Ente locale, punto fondamentale programmatore riconosciuto dalla norma, non fa nulla. FAVARA HA BISOGNO DI ESSERE GOVERNATA.
Sara Chianetta ( membro direzione regionale PD)