Riceviamo e pubblichiamo:
“Il cambiamento non c’è stato, non c’è e se c’è non si vede”, almeno su questo il giudizio è unanime.
La città è ferma. La cosa pubblica viene gestita come fosse cosa loro.
Prima era troppo presto per giudicare (“dateci tempo” dicevano), ma ora è passato un anno e mezzo e la delusione va oltre ogni aspettativa.
Come dimenticare le tante promesse di quella campagna elettorale, per poi rimangiarsele dopo pochi mesi? Ma nessuno ha dimenticato!
Se il rispetto della legge e dei suoi termini doveva essere per questa Amministrazione una conferma della propria efficienza, si ha invece prova della Sua manifesta incapacità ed incompetenza.
Al ritardo colpevole nell’approvazione del bilancio, l’Amministrazione, infatti, aggiunge anche quello nell’assegnazione all’OSL delle risorse finanziarie per il risanamento dell’Ente dissestato; ritardo segnalato, peraltro, anche dagli stessi Commissari.
Tale singolare paradosso pone, di per sé, l’Ente stesso, in una condizione di illegalità, poiché gli strumenti finanziari (bilancio e rendiconto di gestione) sono atti da approvare entro termini tassativi previsti dalla legge. E l’uso ricorrente alle variazioni di bilancio ai sensi dell’art. 250, comma 2, TUEL o alle proroghe “tecniche” in attesa dell’espletamento delle gare non può essere spacciato dall’Amministrazione come uno strumento ordinario previsto dalla legge, che di fatto non è.
Ma c’è di più! In assenza di bilancio ed in dissesto finanziario, il Comune di Favara si indebita ulteriormente ricorrendo ad anticipazioni di tesoreria, che solo per interessi dovuti costringerà i cittadini a pagare un conto salatissimo sotto forma di tasse sempre più alte. La stessa anticipazione di tesoreria condannata dalla corte dei conti e che è stata una delle cause del dichiarato dissesto finanziario, con conseguente riduzione e soppressione dei servizi essenziali: trasporto scolastico, trasporto e assistenza ai disabili, refezione scolastica…
Allora è inevitabile chiedersi, qual è la ratio di tale strategia?
All’orizzonte si staglia, forse, lo spettro di un mutuo ultradecennale da far pendere sulle teste dei nostri figli?
Ma non possiamo neanche accontentarci di piangere con un occhio, quando i servizi erogati sono anch’essi scarsi e inefficienti.
L’esempio più eclatante è quello del servizio idrico, per il quale l’Amministrazione comunale non è in grado di garantire la regolarità e la continuità della fornitura idrica, la manutenzione degli impianti e della rete, la qualità dell’acqua e i livelli minimi di servizio, causando, di fatto, agli utenti, disservizi che fanno a pugni con gli aumenti in bolletta.
E anche per il servizio della nettezza urbana, in questi giorni la stangata è stata servita… E meno male che avevano garantito che i cittadini avrebbero pagato meno! Disservizi ed anomalie che danneggiano ulteriormente le casse di questo Ente con grave ripercussione a danno del cittadino, costretto a pagare una tassa molto elevata rispetto al servizio ricevuto.
Ed ancora aumenti spropositati dei tributi, che stanno seminando il panico nelle famiglie già provate da una crisi economica senza precedenti.
E che dire della viabilità? Le strade sono deteriorate ormai al punto da essere diventate un pericolo costante e conclamato per chiunque le utilizzi da automobilista e da pedone e, nonostante le innumerevoli segnalazioni e richieste di risarcimento danni al Comune, siamo costretti a constatare la totale inerzia rispetto al problema.
Così come anche ai problemi irrisolti delle Scuole, del metano, del PRG … e l’elenco sarebbe ancora lungo.
A peggiorare la situazione, un Sindaco che non ama la sua Città, quella Città che lei per prima non perde occasione di infangare parlando di “macerie”, “affari loschi”, “abusivismo”; un Sindaco ed una Giunta che hanno perso il senso di responsabilità nei confronti dei cittadini. Al contrario il loro impegno diventa reale quando c’è in gioco la loro sopravvivenza politica o interessi da difendere.
Ma i problemi non si risolvono con lacrime di coccodrillo o lavandosene le mani, così si rischia solo un conflitto sociale perché buona parte delle famiglie è sull’orlo della disperazione.
Così come nella disperazione sono i 46 lavoratori socialmente utili in attesa di rinnovo di contratto, lavoratori nel panico che temono concretizzarsi la possibilità di tempi amari per sé e le loro famiglie. Ma un’Amministrazione deve garantire sempre la massima attenzione ad un tema così delicato ed il Sindaco deve attivarsi con i competenti uffici regionali per la tutela dei “suoi” lavoratori, ai quali intanto va la nostra piena solidarietà.
Ma questa è un’Amministrazione che non funziona!
Potremmo continuare nella saga delle incompetenze sulle quali, tuttavia, scenderemo nei dettagli prossimamente. In questa fase ci limitiamo a mettere la Città dinnanzi alla constatazione dell’innegabile deriva istituzionale a cui la Giunta grillina sta esponendo pericolosamente il Comune di Favara.
Se Qualcuno pensa che eludere artificiosamente le interrogazioni presentate dalle sottoscritte possa aiutare a tirare a campare per tutta la legislatura, si sbaglia di grosso. Per ognuna delle tante emergenze che affliggono questa Città chiediamo lumi e soprattutto soluzioni, in assenza delle quali ciascuno dovrà assumersi le responsabilità dinnanzi alla Cittadinanza.
Marilì Chiapparo – Rossana Castronovo