La consigliere Carmela Palermo di “Lega – Salvini premier”, ha inviato all’assessorato regionale degli enti locali, al prefetto di Agrigento e al segretario generale del comune, una richiesta di intervento per “violazione dell’articolo 30 del regolamento del consiglio comunale”. Ecco la sua nota:
“Sul diritto di presentazione di interrogazioni e mozioni, scrive la consigliere Palermo, il regolamento del consiglio comunale, riporta testualmente che: “Il presidente riferisce trimestralmente al consiglio sulla situazione relativa alle interrogazioni presentate non a risposta immediata nel periodo che intercorre fra la data oggetto dell’ultima comunicazione e il trentesimo giorno precedente quella in atto“. Lo stesso articolo – continua la consigliere, specifica che la relazione, che il presidente del consiglio comunale deve esplicare in sede consiliare, deve essere articolata con indicazione del numero di interrogazioni ripartite per componente della giunta cui sono state indirizzate e per gruppo consiliare proponente;deve indicare quante hanno ottenuto risposta, secondo la medesima ripartizione di cui al precedente punto. Deve indicare a quante non è stato possibile rispondere per assenza dei proponenti specificando il nominativo degli stessi; deve indicare, altresì, le interrogazioni oggetto di segnalazione dell’assessorato regionale agli enti locali per l’eventuale intervento per mancata risposta entro il termine di trenta giorni. Considerato che mai alcuna relazione questa presidenza ha prodotto in sede di consiglio comunale. Che sono già trascorsi 39 mesi ed ovvero 3 anni e 3 mesi della consiliatura sotto la guida politico-amministrativa del sindaco Firetto e che sono già trascorsi ben tredici trimestri e che quindi il regolamento è stato violato per ben tredici volte non avendo mai, questa presidenza, prodotto relazione in merito all’azione ispettiva dei consiglieri così come previsto dall’art. 30 del regolamento comunale del comune di Agrigento, chiedo un immediato intervento al fine di poter ripristinare il diritto alla trasparenza e alla conoscenza degli atti ispettivi, nella forma di interrogazioni scritte, posti in essere dai consiglieri comunali e il relativo esito