Circa qualche mese fa “Girgenti acque SpA” ha eseguito dei lavori di manutenzione in via Ugo Foscolo e relative traverse a valle.
Ecco sembrerebbe, prassi, normalissima attività di esecuzioni lavori, routine, sarebbe probabilmente così se questo accadesse in un paese “normale” dove c’è chi interviene a vario titolo su un territorio e dall’altra parte c’è il padrone di casa che consegna all’impresa il proprio territorio affinché fossero eseguiti, a regola d’arte, gli interventi necessari.
Io mi chiedo chi è quel padrone di casa che fa eseguire gli interventi a casa propria e alla fine non ne controlla l’esecuzione e ne dà l’ok, oppure, qualora i lavori non fossero eseguiti come richiesto e previsto, ne richiede il completamento come convenuto.
Purtroppo io non mi rassegnerò mai, non solo alla inefficienza di chi è preposto al controllo, tecnici e amministratori, ma anche al fatto che Favara sembra territorio senza né re né regno, dove chi vi interviene non solo si sente in diritto di agire come le pare, con sfregio alle regole e al buon costume, tanto qui vige l’impunità, ma anche con danno alla salute ai cittadini (esempio aumento emissioni polveri sottili di pavimentazione e pneumatici) e danno ai nostri mezzi di trasporto costretti a percorrere vie cittadine ridotte a trazzere di calcestruzzo senza considerare le ormai celeberrime “scaffe” che sono la ciliegina sulla torta.
I cittadini ormai sono cosi rassegnati e si sentono così impotenti, che sopportato il tutto con pazienza cristiana che rasenta il masochismo e il sacrificio per diventarne martiri e vittime sacrificali.
Nella fattispecie dei lavori di cui si parlava notiamo asfalto di pessima qualità che si sbriciola ai primi giorni della messa in opera e al primo passaggio di mezzi. Lo stesso asfalto che anziché essere sistemato a piano stradale, ha un rialzo di quasi due centimetri. Ma ovviamente non finisce qua, per non farci mancare nulla si lasciano i lavori incompleti, come dimostrano le foto, lasciando il tratto di via Eleonora Duse senza l’asfalto! (non è il solo caso).
Ma perché a Favara deve succedere tutto questo? Perché è impossibile avere una Paese “normale” dove le disfunzioni o il malcostume sia solo a livello fisiologico? Perché non possiamo vivere in una comunità dove il rispetto delle regole sia la norma e l’inefficienza l’eccezione? Perché ad una denuncia di inadempienze non ne consegue una sanzione? Magari alla fine chi ne paga le conseguenze è sempre colui che denuncia e che chiede il rispetto del vivere comune e non chi è il denunciato e che questo rispetto non lo esercita.