Una sorta di battesimo ufficiale nella “cattedrale” della politica locale dove un tempo ,ahimè, ormai lontano, si misurava la capacità di coinvolgimento delle grandi formazioni politiche con la presenza di importanti protagonisti della politica nazionale.Cosi è stato per il M5S con Di Battista a fine campagna elettorale 2016. Piazza Cavour, tornata ad essere, il cuore pulsante della nuova perfomance della città, nell’immaginario collettivo, per via della ritrovata vitalità economica, rimane ambita e temuta nelle manifestazioni politiche dove nulla passa inosservato. L’agnosticismo dominante agli angoli della piazza, si incrina solo per i grandi eventi. Come per l’ esperienza degli anziani, l’agitarsi dei ragazzi è una routine quotidiana,se non manifesta prodigi, cosi la irriverente piazza accoglie l’agitarsi, nel suo spazio,di gruppi di domestici attori della politica senza entusiasmo e con apparente distacco.Far passare il messaggio della proposta di politica locale, su quella piu’ nota, che Salvini diffonde tutti i giorni dai media nazionali, che sarà prevalente, comporterà una fatica che merita attenzione. Che poi lo sforzo venga premiato è prudente avere qualche riserva.Dovranno declinare la linea politica nazionale “Lepenista” in chiave casereccia dal momento che la querelle “rifugiati” è presente nei circoli della piazza, né piu’ né meno, come il dibattito sull’ euro, interessante, ma fuori dalla nostra portata decisionale;vincere la sedimentata convinzione generale, sul disprezzo leghista per i meridionali, ora scoperto come risorsa, diffuso a piene mani, per anni, dal fondatore, mai ripudiato, Umberto Bossi;Dovranno,altresi’, costituirsi come alternativa politica con una piattaforma programmatica capace di coalizzare altri gruppi,quando nella nostra realtà provinciale non esistono precedenti. Non sarà quel che si dice una passeggiata di salute.
