“Il fatto è grave ma non serio “ Il PD a Favara conta di un nuovo componente dell’assemblea regionale del partito
L’avvenimento non costituisce di per sé un fatto nuovo, l’assemblea regionale del PD, che ha appena concluso il suo mandato congressuale, aveva, tra i suoi componenti, Sara Chianetta ,che non occorre descrivere al lettore,una lunga storia nelle cronache della politica e piu’ recentemente nel campo artistico.
Quel mandato congressuale era frutto di un congresso, discutibile quanto lo puo’ essere un’assise di partito, ma pur sempre frutto di una partecipazione di cittadini pochi o molti che siano stati,che hanno espresso un consenso.
Oggi il nuovo componente,non per colpa sua,non ha la stessa legittimazione perché l’insediamento del nuovo organismo è avvenuto in assenza di concorrenti che, ritiratasi la candidata alternativa a Faraone, non potevano concorrere. Di fatto una nomina dall’alto in un partito che non svolge il suo congresso di circolo, che non riesce a riunirsi, una diaspora che tramortisce il suo elettorato piu’ ostinato e lo condanna in un aventino nella città dove, in assenza di opposizione i 5Stelle litigano tra di loro.
Da dove inizierà il suo mandato il nuovo dirigente regionale del PD favarese,quale la sua mission nell’anno delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo ?
Quale la strategia per recuperare il consenso che scriveva Benigno Zaccagnini nella sua “una proposta al paese” “se non lo conquistiamo il consenso non lo meritiamo”
Sarebbe comico se non fosse seria la prospettiva di una liquidazione del soggetto che ha unito in sé gran parte degli eredi di grandi formazioni che hanno trovato la sintesi per varare la “Costituzione Italiana”,mentre oggi rincorrono una frammentazione che li renderà ininfluenti nel panorama politico del paese come già è avvenuto in città.
Infine senza una piattaforma programmatica capace di intercettare la domanda sociale di cittadini, imprese e OO.SS. delle associazioni della società civile attonita e rabbiosa al tempo stesso, sarà avvenuto solo un avvicendamento tra intimi senza il respiro che invece questo tempo impone ad una sinistra che vuol vincere sui portatori di una idea di “democrazia illiberale” come è stata già definita l’inedita formazione di governo che usa il bilancio dello stato per foraggiare il suo corporativo elettorato a danno dell’interesse generale del Paese.
Forse come diceva Lucio Dalla nell’anno che verrà per il PD a Favara sarà tre volte Natale.