Domenica 3 giugno 2018, Marco Morrone la webstar italiana più discussa di questo momento sui social, prima della presentazione del suo libro “E niente la mia vita con Andonio che non Saluta mai“, di cui l’autore è il favarese Valerio Vinci, dirigendosi in compagnia della madre presso la Libreria Mondadori che si trova a Cosenza in piazza 11 Settembre, dov’era programmato un incontro con i fans e firmacopie, sono stati assaliti da un gruppo di ragazzini che lui nel suo libro definisce “haters” cioè odiatori.
“Il libro racconta la vita da fanciullo di Marco – scrive l’autore Valerio Vinci – lui praticamente è stato sempre vittima di bullismo, fino a quest’ultimi l’altro ieri a Cosenza e quello più recente in Sicilia dov’è stato minacciato impedendo la sua presenza presso le librerie per la presentazione. Il libro è uscito giorno 29 maggio e sono stati già venduti oltre 10mila copie online con preordini”.
Ricordiamo che è Marco Morrone; ha conquistato il web con un video diventato virale sui social. Studia ragioneria e gira l’Italia per serate ed eventi, e per combattere i bulli nelle scuole. Ha partecipato al video clip musicale di Volare, di Fabio Rovazzi e Gianni Morandi, e, aiutato da Francesco Facchinetti, ha inciso un disco con una canzone intitolata come il suo tormentone, Saluta Andonio.
Ecco qui sotto quello che è successo l’altro ieri a Cosenza raccontato da Marco Morrone su Facebook:
“Ragazzi domenica mattina mi sono svegliato molto felice, perché era un giorno speciale per me, avrei dovuto presentare presso la Mondadori di Cosenza il mio libro “- E niente la mia vita con Andonio che non Saluta mai-“e invece tutto è finito male. Infatti mentre posteggiavo insieme a mia mamma in una strada parallela alla libreria, un gruppo di ragazzetti più o meno della mia età, hanno cominciato ad insultarmi in tutti i modi e a strattonare la macchina, io ormai stanco di tutte queste angherie volevo reagire, ma mia mamma impaurita me lo ha impedito, chiudendosi in macchina e svincolandosi con l’automobile, per evitare il peggio. Ormai triste e demotivato, ho preferito rinunciare del tutto, con la paura che gli insulti sarebbero potuti continuare anche davanti la libreria e per evitare il tutto, ho preferito tornare a casa. Con questo, voglio scusarmi con la Mondadori e con coloro che hanno partecipato alla manifestazione, non è stata colpa mia, ma di qualcuno che mi odia.😢Mi hanno spiegato che haters significa odiatori, cioè quelli che odiano e io modestamente sono molto odiato. Che poi non è nemmeno odio, perché è una parola molto grossa, forse è solo stupidità, forse sono solo dei piccoli uomini vigliacchi. Io che amo gli animali, ecco questa è l’unica specie di animali, che non mi piace”.