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Licata. Un successo alla Biblioteca Comunale la presentazione del romanzo di Vincenza Cacciatore “La vita che mi appartiene”

 

 

Grande successo alla presentazione dell’ultimo lavoro letterario di Vincenza Cacciatori dal titolo “La vita che mi appartiene”. Una bellissima serata di cultura, quella di venerdì 17 febbraio, dove tutto è stato preparato ed ha funzionato a perfezione. Accolta con il massimo degli onori la “poetrice”, come ama definirsi di origini licatesi Vincenza Cacciatore che ha presentato il suo secondo romanzo “La vita che ci appartiene ” (Edizioni Kamerik). Ad aprire l’evento i saluti del Sindaco di Licata dottor Giuseppe Galanti, che ha sottolineato che conosceva le doti umani e professionali della professoressa Cacciatore, docente di un istituto superiore di Canicattì, raccontate dalla moglie la Dirigente Scolastica Maria Gabriella Malfitano. “Licata – ha detto il primo cittadino- ha bisogno di eventi come questi per far conoscere la bravura dei suoi figli che vivono in città o che si sono trasferiti per ragioni professionali o personali”. A condurre magistralmente la serata sicuramente uno degli intellettuali più fini della nostra Sicilia, l’avvocato e professore, Giovanni Tesè, docente di Discipline Giuridiche presso l’istituto Galileo Galilei” di Canicattì, e grande esperto di Europa. Quest’ultimo ha esaltato il lavoro dell’autrice Vincenza Cacciatore, sua amica e collega, capace con il suo scritto di farci reagire “all’indifferentismo che ci attanaglia, ma anche di raccontare una Sicilia dove può e deve trionfare l’amore”. E proprio il titolo del volume è stato il filo conduttore dei due interventi, molto apprezzati e applauditi della la professoressa Giuseppina Incorvaia, docente di Lettere presso l’Istituto “Enrico Fermi” di Licata e del professor Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina. La docente Incorvaia ha analizzato dal punto di vista letterario il romanzo della Cacciatore evidenziando come “la narrazione è deliziosa ed intensa, e come la trama apparentemente frammentaria è invece straordinaria e rileva come l’amore può vincere addirittura sulla morte. Ritrovo dopo tanti anni una mia studentessa che oggi è moglie, mamma, docente e scrittrice e fa tutto nel migliore dei modi”. Il sociologo Pira dal suo osservatorio ha provato a descrivere il contesto del romanzo dove non mancano i riferimenti “alla Sicilia di Pirandello, Camilleri, Sciascia e Bufalino. Sofferenza, dolore, entusiasmo, pettegolezzo, ingiuria, la putia, il matrimonio perfetto, il divoratore di libri topo di biblioteca, l’elogio del dialogo e del confronto, la nonna, l’autismo, la mafia e l’amore, sono parte viva dello scritto della Cacciatore”. Molto bravi le allieve Giulia Licata d’Andrea, Laura Amoroso, Ester Castiglione, Marta Timineri, Chiara Giaccio e l’allievo Francesco Gallì della Scuola di Teatro dell’Associazione “Il dilemma” diretta dalla regista ed attrice Luisa Biondi. Hanno interpretato i brani del romanzo con ottima presenza scenica. Poi è stata la volta dell’autrice Vincenza Cacciatore.  Non si è limitata ai ringraziamenti ma ha voluto raccontare la genesi del libro facendo commuovere l’anziana madre presente in sala, così come amici e familiari. Molto bello il suo parlare intercalato da canzoni che sono state colonne sonore di questi anni da Giorgio Gaber a Franco Battiato, passando da Giorgia. Tanti gli applausi dei presenti e la consapevolezza che si è trattato di un momento molto bello e significativo di cultura. Vincenza Cacciatore desiderava presentare il suo secondo romanzo nella sua città natale e grazie all’impegno dell’avvocato Paola Lombardo che ha messo insieme i relatori è stato possibile farlo. È stata proprio l’avvocato Lombardo a ringraziare tutti i presenti per aver scandito con gli applausi la qualità della serata, ma anche i relatori e il gruppo dell’attrice e regista Luisa Biondi che hanno dato vita ad un intenso momento culturale. Vincenza Cacciatore nel suo libro racconta la una storia di famiglia, tipica, potremmo dire, tradizionale, eppure unica e irripetibile. Lo sfondo è una Sicilia che cerca di volare verso la modernità e il progresso pur se le radici e le tradizioni trattengono i protagonisti all’ interno di una cornice antica. Vincenza Cacciatore è nata a Licata il 10 dicembre del 1963. Dopo aver conseguito la Maturità Magistrale a Licata nel 1981 e si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso la Facoltà di Magistero di Palermo nel 1987. È insegnante di francese presso la scuola secondaria di primo grado. Sposata da venticinque anni con Elio Martire è madre di tre figli. Ha sempre scritto fin da piccola, ma non ha mai voluto pubblicare le sue opere. “Sara. Storia di una mula” è il suo primo romanzo, “La Vita che ci appartiene” la sua seconda opera.