La mozione di sfiducia senza efficacia giuridica votata ieri sera in Consiglio Comunale sembrava preludere a destabilizzare la Giunta Municipale in favore di un rimpasto, piuttosto che ad una surroga del componente eventualmente rimosso. Piu’ che un valore simbolico: un atto politico.
Per una eterogenesi dei fini l’esito del voto stabilizza la Giunta Palumbo.
Che l’iniziativa fosse ritretta all’area politica che l’ha promossa era nell’ aria e nell’indifferenza della città che si esprime nei social.
Giusta o sbagliata che fosse è stata una iniziativa politica che al di là dei meriti o dei veri o presunti demeriti dell’ Assessore ai LL.PP. che segnala che c’è ancora molto lavoro da fare nel funzionamento della macchina comunale.
Liquidare con una Battuta l’iniziativa di normale dialettica politica che utilizza normali strumenti istituzionali come le mozioni ( inefficaci nel nostro caso) è un errore piuttosto che una caduta di stile istituzionale come altri hanno segnalato. Non aiuta il controllo democratico della pubblica opinione.
Di contro una azione politica di un pezzo importante della opposizione in Consiglio Comunale,che vede la fronda di altre componenti del centro destra, in una sia pure simbolica attività di posizionamento politico rispetto alla Giunta di “minoranza”, determina un fatto nuovo.
Serio, perchè emerge nei fatti una nuova fisionomia della conduzione politica della città che si potrebbe definire la “ Giunta della non Sfiducia”.
A parti rovesciate rispetto al precedente storico del 1976 con il Governo Andreotti, un comunista ottiene l’astensione degli orfani della D.C. morotea.
Che questo “non accordo politico” tra gli eredi di quelle formazioni politiche che continuano a chiamare della prima Repubblica,prelude a future accordi pubblici lo sapremo vivendo.
Oggi registriamo il superamento delle Colonne d’Ercole dell’esito elettorale che ha visto Palumbo Sindaco senza maggioranza in C. C. . Per sapere se saranno le Indie o l’America l’approdo dobbiamo seguire la navigazione.