La decisione è stata presa nei giorni scorsi al termine di un’assemblea alla quale hanno partecipato le Rsu e i segretari generali della Cisl Fp e Fp Cgil Salvatore Parello e Vincenzo Iacono.
Lavoratori part time del Comune di Agrigento in stato di agitazione. La decisione è stata presa al termine di un’assemblea svoltasi lo scorso 12 ottobre durante la quale si è dato incarico ai sindacati di aprire il tavolo di raffreddamento. Ai lavori hanno partecipato, oltre alla componente rsu, il segretario generale della Cisl Fp Salvatore Parello e quello della Fp Cgil Vincenzo Iacono.
I lavoratori hanno rappresentato l’assoluta inadeguatezza dell’orario contrattualmente previsto rispetto agli effettivi carichi di lavoro, anche in considerazione della continua perdita di personale, e quindi di professionalità, che il Comune subisce a causa dei pensionamenti.
Durante gli interventi dei dipendenti comunali è stata ribadita l’assoluta predominanza dei lavoratori a tempo parziale rispetto alla totalità dei lavoratori in servizio e che, tale predominanza, sempre in virtù dei prossimi pensionamenti, rischia di divenire sempre più evidente.
“Abbiamo nel tempo più volte sollecitato l’amministrazione ad avviare un confronto sulla programmazione del fabbisogno del personale – dicono Parello e Iacono – ma, a parte la formale apertura politica, non è stata supportata dalla predisposizione degli atti propedeutici all’adeguamento contrattuale tra i quali i documenti finanziari nonché l’elaborazione di piano Triennale dei fabbisogni che prevedesse, appunto, l’incremento stabile dell’orario di lavoro del personale part-time nonché la stabilizzazione delle restanti unità di personale ancora precario”.
Nel corso dell’assemblea è emerso, inoltre, che ad oggi il Comune, nonostante gli impegni già presi durante incontri informali non ha proceduto ad avviare la contrattazione decentrata, oggi ferma all’ipotesi di riparto del fondo 2019. Inoltre questa ipotesi non è stata certificata dagli organi di revisione con la conseguente impossibilità di erogare fisicamente le somme ai lavoraotri.
“Questi ritardi – continuano Parello e Iacono – comportano ogni anno per i lavoratori una perdita sia di natura economica che di natura previdenziale. Appare il caso di ricordare come attraverso la leva della contrattazione decentrata, effettuata nei tempi dovuti, l’amministrazione comunale potrebbe allineare la distribuzione delle risorse nell’ottica di una corretta destinazione delle stesse secondo obiettivi programmati. Ciò consentirebbe anche di effettuare quelle azioni di miglioramento dei servizi attraverso, appunto, l’utilizzo delle leve dell’incentivazione al personale. Difatti attraverso tale strumento vengono assicurate le risorse utili, oltre che a remunerare istituti importantissimi quali servizio esterno turni reperibilità indennità per particolari responsabilità, anche la predisposizione di progetti e performance organizzativa ed individuale secondo un’ottica del merito e del miglioramento continuo dei servizi da offrire alla cittadinanza”.
Dall’assemblea è emerso anche tutto il disagio del personale relativo alla mancanza di programmazione relativa alla formazione rivolta al personale per il miglioramento e l’aggiornamento delle competenze professionali anche nella prospettiva degli importanti obiettivi che dovranno essere raggiunti per l’utilizzo delle risorse del PNRR. In seguito alla proclamazione dello stato di agitazione i sindacati hanno chiesto alla Prefettura l’apertura del tavolo di raffreddamento.