I lavoratori dell’Esa, dei Consorzi di bonifica e forestali della provincia di Agrigento, dopo aver passato un Natale triste, si apprestano a vivere un Capodanno di rabbia e delusione. Non hanno ancora percepito nemmeno la mensilità di novembre, nonostante le rassicurazioni del Governo e dei dirigenti regionali. Ancora una volta dopo le promesse elettorali non mantenute (mai più un giorno di riposo per i forestali; e le dichiarazioni dell’assessore Bandiera solo due contingenti 151isti e oti) il Governo Musumeci non riesce a garantire nemmeno le sacrosante retribuzioni.
Il segretario provinciale della Flai Cgil di Agrigento, Giuseppe Di Franco, lo scorso 22 novembre, tramite un comunicato stampa, aveva espresso grande preoccupazione rispetto alle difficoltà da parte dell’amministrazione Regionale ad avere nella propria disponibilità effettiva le risorse dei Fondi FSC (fondo per lo sviluppo e la coesione) che si stanno utilizzando nel settore forestale della manutenzione e tale preoccupazione si è dimostrata reale. La variazione di Bilancio approvata il 14 dicembre con notevole ritardo dall’assemblea regionale, e pubblicata in gazzetta il 18 dicembre che ha dato copertura finanziaria alle garanzie occupazionali previste per legge, non è servita a far si che i lavoratori percepissero lo stipendio entro l’anno, nonostante il Governo e i Dirigenti avessero assicurato alle organizzazioni sindacali Regionali che gli uffici avrebbero eseguito tutti gli adempimenti nei tempi necessari. Sta di fatto che ancora oggi, non sono stati emessi dalla Ragioneria gli ordini di accreditamento, e tale ritardo fa supporre che tutto slitterà alla riapertura della Cassa Regionale. La Flai Cgil di Agrigento, tramite il suo segretario Giuseppe Di Franco, denuncia le continue mortificazioni che subiscono i lavoratori forestali privati, anche nei periodi delle festività, della serenità economica che garantirebbe di trascorrere almeno queste giornate in armonia con i familiari. Il Governo regionale ancora una volta ha dato dimostrazione di quanto poco tenga ad un settore importante come la forestazione, e da qui l’importanza di dar vita, già a partire dai primi giorni del 2019, ad un’iniziativa sindacale forte che porti al centro della discussione una Riforma fondata sulla tutela del territorio e dell’ambiente, sulla prevenzione e lotta agli incendi, sul contrasto della desertificazione ed al dissesto idrogeologico sull’ampliamento della superficie boschiva, sull’uso plurimo e produttivo del bosco valorizzando i prodotti forestali a partire dal legno, alla produzione della biomassa, alla valorizzazione delle attività didattiche, culturali e turistiche ricreative del bosco, non tralasciando l’aspetto occupazionale. Una riforma che faccia fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di tutela e gestione del territorio siciliano, forestazione intesa come un vero e proprio settore produttivo che dia un contributo alla lotta allo spopolamento delle aree interne, altrimenti si andrà verso la privatizzazione di questo settore. Ed è per tale motivo che il prossimo 10 gennaio si terrà a Palermo un attivo unitario con l’obiettivo di smascherare il Governo rispetto alle reali intenzioni che ha riguardo alla forestazione. Da lì partirà un percorso per provare a realizzare una Riforma che valorizzi il settore e che metta in condizione i lavoratori di avere maggiori garanzie occupazionali al fine di trovare quella serenità economica che oggi manca.