Nella foto il terzo da sinistra, Antonio Galiano
La settimana che ci porterà verso il giorno della memoria non poteva iniziare con una notizia migliore.
Infatti, sabato, 20 gennaio l’ANPI Martiri di viale Tibaldi – Milano ha presentato l’evento “Ne avrem da raccontar…”, uno spettacolo per rievocare la Resistenza attraverso i canti dei partigiani e dei deportati, le poesie, le testimonianze e le memorie di uomini e donne dei quartieri Ticinese, Vigentino e Stadera che hanno subito l’oppressione del fascismo attraverso la persecuzione politica e razziale, il confino, la prigionia, il lager, ma hanno anche lottato fino al sacrificio della propria vita per realizzare una società libera e giusta.
Nel corso dell’evento, fra i personaggi citati spicca la figura di Antonio Galiano nato a Favara il 28/09/1902 e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen dopo aver organizzato, all’interno della fabbrica meccanica nella quale lavorava, degli scioperi cruenti contro il fascismo.
In seguito alle percosse subite nel lager di Mauthausen, Galiano perse la memoria e venne ritrovato in stato di semi incoscienza a Messina dove spirò qualche giorno dopo a causa di un improvviso collasso.
La sua storia è stata interpretata artisticamente, nel corso dell’evento di sabato scorso, dal signor Pier Paolo, membro della compagnia dei lettori, un gruppo che, per passione, si dedica alla lettura ad alta voce.
Al fine di ricostruire la sua storia, Giada Salerno, presidente del circolo ANPI Martiri di viale Tibaldi – Milano, ha contattato la locale sezione dell’ANPI nella speranza di trovare altre notizie sul personaggio. Personalmente gli inviai tutto il materiale in mio possesso, ovvero la biografia di Galiano che scrissi per la pubblicazione di Altri Uomini. Giada, dal suo canto, è riuscita a recuperare i diari intimi del nostro compaesano ed una preziosissima foto che lo ritrae insieme ad altri reduci del lager di Mauthausen. Dietro la suddetta foto segnaliamo un pensiero che lascia più di un’emozione: “rifiutati dalla morte ritorniamo alla vita”.
Questi documenti sono stati conservati gelosamente dall’ex presidente dell’ANPI Vigentina, Flavio Ghiringhelli che, a sua volta, li ha trasmessi all’attuale presidente Maria Teresa Gambone che li ha fotocopiati alla presidente dell’ANPI Martiri di viale Tibaldi Giada Salerno.
Grazie a questo lavoro sinergico, sviluppato sull’asse Milano / Favara, la nostra comunità e la nostra memoria collettiva si sono impreziosite di documenti inediti che saranno certamente utilissimi per aggiornare la scheda biografica del nostro compaesano emigrato a Milano.
Nel tempo in cui le nostre società sono sempre più povere di valori politici e morali bisogna ricordare, con rinnovata forza, le storie come quelle di Antonio Galiano, Calogero Marrone, Calogero Vaccaro, Giovanni Giglia e di tanti altri favaresi prima che il tempo e il sempre più dilagante revisionismo storico cancellino definitivamente la nostra memoria.
Del resto, come scrisse Manzoni, “L’Historia si può veramente definire una guerra illustre contro il Tempo, perché togliendoli di mano gl’anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaveri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia”.
Pasquale Cucchiara