CRONACA Favara Primo piano

L’ AVODIC di Favara Riapre

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Dopo le lunghe vicissitudini che l’hanno investita, l’associazione, riapre i battenti e i bambini meno abbienti riavranno il dopo scuola e altri servizi che si erano interrotti a causa di una querelle che ha guardato piu’ che ai destinatari del servizio, a chi avrebbe dovuto gestirlo.

La notizia è che mentre tutto sembra polverizzarsi in minuscoli gruppi di interessi nelle dinamiche  della società per prevalere, gli uni sugli altri, senza un orizzonte di interesse generale, resiste una solidarietà che nella dedizione alla istruzione dei bambini piu’ poveri, investe in su una società inclusiva che trova nelle competenze dei giovani il modo di restituire a ciascuno le condizioni per l’esercizio dei diritti di cittadinanza scolpiti 70 anni fa nella Costituzione Italiana.

Mentre la retorica elettorale bombarda con la propaganda formule di generico progresso, il quotidiano, solitario volontariato, ci richiama l’attenzione su una domanda sociale di servizi che nella nostra città non ha trovato adeguata rappresentanza nelle forze politiche e nelle istituzioni locali restando ai margini di ordinarie disfunzioni.

Il tema dei bisogni della nostra comunità che non è omogenea nella richiesta di pubblici interventi, ma che non puo’ non richiedere funzioni  che riguardano la formazione e politiche attive per il lavoro e l’impiego,sono passate inosservate nella recente tornata elettorale per le elezioni delle Istituzioni Regionali siciliane. Eppure tali funzioni sono assegnate alle Regioni e non sono state trattate come priorità dal deprimente dibattito politico recente.

Anche le formazioni politiche di antica ispirazione alle culture risorgimentali trascurano la pluralità di interventi necessari al variegato panorama delle categorie e dei ceti di cui è composta la città per il suo rilancio. Necessari quanto il risanamento finanziario e l’efficienza dei servizi.

A tali soggetti è richiesta l’ambizione di pensare in grande, muovendosi nella società con una rete di collegamento sinergico con i corpi che autonomamente promuovono l’inclusione dei soggetti a rischio, con sostegno e rappresentanza di istanze che riducano le diseguaglianze.

Con le elezioni politiche si ripropone il tema dello sviluppo e delle diseguaglianze sociali tra le componenti della società. tra tutelati ed esclusi; tra chi è ricco e chi ha diritto alle opportunità, ma non ce la fà.

La città non è un’isola e la politica deve tornare a fare il suo mestiere.