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Konsumer Italia solleva il velo sulla situazione di degrado nei marciapiedi di Favara

Konsumer Italia, un’Associazione a difesa dei consumatori, ha sollevato un problema che affligge da anni la tranquilla cittadina di Favara. L’Associazione ha portato all’attenzione dei media una segnalazione ricevuta da una residente locale, la quale, percorrendo a piedi la via Spagna, una delle principali arterie della città, si è trovata costretta a utilizzare la strada principale anziché i gradini del marciapiede. La causa di questa scelta inusuale è l’invadenza delle erbacce, che ha reso il marciapiede impraticabile.

In una nota integrale inviata alla redazione dall’Avv. Giuseppe Di Miceli, responsabile di Konsumer Italia, la cittadina disperata interroga: “…Come si fa un reclamo al comune? Non si può salire da casa mia perché questa è la situazione. Con vari animaletti lì in mezzo presumo.” 
Konsumer Italia ha sollevato una domanda cruciale: perché questa situazione persiste da almeno due anni, come dimostrano le immagini sopra prelevate da Google Maps? La risposta fornita dagli addetti ai lavori non è stata soddisfacente, sottolineando che gli interventi di rimozione delle erbacce avvengono in modo sporadico e non seguono un piano ben definito, ma vengono effettuati solo in risposta a emergenze.
L’Associazione ha fatto notare che la rimozione delle erbacce rientra nell’appalto della raccolta dei rifiuti, il cui costo è gravato pesantemente sui cittadini favaresi attraverso le bollette Tari. Tuttavia, i servizi promessi non sono stati consegnati, e questo solleva interrogativi sulla responsabilità delle aziende appaltatrici e sull’inefficacia delle sanzioni previste in caso di inadempienza contrattuale.
Konsumer Italia invita i consiglieri comunali a mettere sotto i riflettori la questione e a sollecitare il Sindaco e l’amministrazione comunale a fornire una spiegazione esaustiva. L’Associazione afferma che i cittadini di Favara hanno il diritto di ricevere servizi adeguati in cambio delle somme versate come Tari e sottolinea l’importanza della trasparenza e della diffusione dell’informazione.
Il responsabile di Konsumer Italia, l’Avv. Giuseppe Di Miceli, ha dichiarato inoltre che questa nota stampa è stata indirizzata ai media piuttosto che al Comune perché crede nella forza dell’opinione pubblica e nell’impatto dell’informazione diffusa. L’Associazione è pronta a collaborare con i media e i cittadini per trovare una soluzione a questo problema persistente.
Sotto alleghiamo integralmente la nota: 
Gentile Direttore,
Questa Associazione dei consumatori ed a tutela dell’ambiente, Konsumer Italia, ha ricevuto una segnalazione che riteniamo che meriti l’attenzione della sua testata giornalistica.
Or bene, una nostra concittadina che percorre a piedi la Via Spagna, non volendo scendere per strada, ma volendo utilizzare i gradini del marciapiede esistente, essendo quest’ultimo invaso dalle erbacce, ci chiede:
“…Come si fa un reclamo al comune? Non si può salire da casa mia perché questa è la situazione. Con vari animaletti lì in mezzo presumo”.
Lei sicuramente si starà chiedendo perché scrivere a me e non inviare una nota al Comune?
Giusto, anzi no.
La situazione per la quale le scriviamo si protrae da almeno 2 anni per come da immagine che abbiamo prelevato da Google Maps, ed allora ci chiediamo a che serve inviare la nota al Comune?
Nessuno fino ad oggi si è accorto del proliferare della “vegetazione” per come da foto che segue?
Abbiamo chiesto agli addetti ai lavori e ci hanno risposto che giornalmente lo scerbamento a Favara viene fatto (seppur per poche ore), ma non con un crono programma definito ma su indicazione di questa o quell’emergenza.
Bene starà pensando, no mi dispiace non sono d’accordo.
L’emergenza in quanto tale deve essere un fatto eccezionale non una costante altrimenti non è più un’emergenza.
Se consideriamo che tale attività fa parte dell’appalto della raccolta dei rifiuti, per il quale in questi giorni stanno arrivando nelle case dei cittadini favaresi le salatissime bollette Tari, il risultato è che se pur pagando la città resta sporca, senza rifiuti ma sporca. Allora, perché pagare tali somme?
Perché riconoscere milioni di euro alle aziende quando queste non rispettano l’appalto?
L’amministrazione comunale ha sempre detto di inviare all’azienda le relative contestazione ed allora perché non applicare le penali previste e diminuire il costo della Tari ai Cittadini?
I consiglieri comunali perché non invitano il Sindaco e l’amministrazione comunale tutta a dare conto e ragione in consiglio di questa situazione?
Ecco, caro Direttore perché scriviamo a lei e non al Comune, perché lei ci ascolta e come noi tenta di capire.
Al Comune, invece, la parte politica scaricherebbe la colpa sugli impiegati e quest’ultimi rimbalzerebbero le responsabilità alla politica perché non da le adeguate direttive e non effettua i relativi controlli.
Allora, occorre dire le cose come stanno, a Favara si paga la Tari per servizi che da anni si aspetta che vengano effettuati e la città resta comunque sporca.
Come sempre un grazie per l’attenzione che vorrà prestarci.
Konsumer Italia
sede di Favara (AG)
Il responsabile Avv. Giuseppe Di Miceli