Da cosa deriva il senso di impunità di cui gode Girgenti acque e la sua arroganza verso il territorio di Favara e quindi dei suoi abitanti?
Raccontare dei disservizi di Girgenti acque è fin troppo facile:
- turnazioni dell’erogazione del prezioso liquido, specie in estate, ormai a livello insostenibile;
- supremazia con cui cura i rapporti con l’utenza e su come dispone l’installazioni dei contatori, prevista sì per legge ma per chi dispone dell’erogazione H24, solo in quel caso se ne risparmia il consumo.
- Non disponendo dell’erogazione H24 i favaresi pagheranno, a Gigenti acque, milioni di metri cubi di aria come se invece fosse acqua, per ogni ciclo di erogazione. Da notare come da quando si sono iniziate le installazione dei contatori, i turni si sono accorciati ma anche le ore di erogazione. Erogando più spesso l’acqua e aumentando i cicli di erogazione aumentano i metri cubi di aria pagati dai cittadini favaresi, come acqua. Ma, a proposito è legale che di già ci siano utenze che pagano a consumo e utenze che pagano a forfait?
- Contratto capestro per chi istalla il contatore, invito i cittadini a leggerlo per bene. Ma ci si può opporre?
Purtroppo di tutto questo non se ne meraviglia più nessuno. Tutto avviene nel totale disinteresse dei cittadini, di chi ci amministra e dell’assemblea dell’ATI (Assemblea Territoriale Idrico Agrigento) composta da tutti i Sindaci dei comuni che compongono l’Ente di Governo. Ma i Sindaci non dovrebbero curare gli interessi dei propri amministrati? Oppure è solo utopia dei sognatori?
Ma mentre su queste materie si può anche dissertare, come appunto fa Girgenti acque, tanto sembra che la sua “longa manus” arrivi dappertutto, sull’uso e abuso che ne fa Girgenti acque del nostro territorio, su cui è indiscutibile il suo sopruso, perché non succede nulla lo stesso?
Solo alcuni esempi:
- Nel mese di gennaio 2017 (si non è un errore di battitura si tratta proprio di un anno e mezzo fa) Girgenti acque interveniva, per riparazioni, in piazza della libertà (o conzu) a Favara, togliendo i blocchetti di pietra lavica, messi in opera col progetto “ortus”, non ripristinava lo stato dell’arte ma ricopriva con semplice malta cementizia con notevole risparmio economico per Girgenti acque ma con distruzione del territorio di Favara senza nessuna considerazione per un’opera recentissima. Ancora oggi versa in questo stato, come si vede sia dalla foto o da chi vuole vedere de visu l’”opera” di Girgenti acque;
- nei primi giorni del mese di febbraio di quest’anno, naturalmente sempre Girgenti acque, nell’incrocio, Piazza della libertà, Via Ugo Foscolo e via Vitt. Veneto (davanti farmacia Saieva) scava, sempre per riparazioni e dopo quindici giorni circa copre con malta cementizia. Bene da quella data sono passati circa 5 mesi e di conglomerato bituminoso nemmeno l’ombra, lascerà incompleto il ripristino anche qua?;
- sempre stessa data scava pure a poche decine di metri di distanza (accanto farm. Saieva) per rottura di un semplice collettore, e dopo uno scritto, pubblicato da Favara Web, Girgenti acque ci scrive dicendo che stava studiando il problema. Sono trascorsi cinque mesi e la società sta studiando ancora il caso, ma intanto cresce l’erba (come si vede dalla foto), tra i disagi per la circolazione, i cittadini e gli abitanti della zona.
Ma tutto avviene nella totale indifferenza di chi è preposto al controllo. Certo che se per decidere di sostituire un collettore fognario a Girgenti acque servono 5 mesi senza che ancora nulla si muove non depone certo favorevolmente per la sua immagine e alla sua professionalità. Alla faccia delle privatizzazioni nostrane.
Ma tutto avviene nella totale indifferenza di chi è preposto al controllo. Ma se qualcuno in casa di altri fa il prepotente non sarà magari che lo fa perché si sente protetto? Oppure gli amministratori non vivono a Favara e quindi niente vedono, niente sentono e niente sanno?
Come dice un detto favarese io non c’ero e se c’ero dormivo. Intanto Favara va alla deriva.
Questi, per l’amministrazione, sarebbero interventi a costo zero, ma nemmeno questi si fanno e si faranno.
Anche su questa denuncia pubblica calerà il silenzio tombale di chi gridava alla legalità.
Carmelo Castronovo