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Il Festival di Sanremo e la ricerca del tempo perduto

Se ci fosse la replica delle edizioni di Sanremo degli anni sessanta sono convinto che riscuoterebbe un grande successo di pubblico. 

Oggi non saprei dire quanto è atteso questo evento musicale che comincia stasera e rimane una forte attrazione televisiva. 

Ho l’impressione che le repliche degli anni sessanta avrebbero l’attenzione che ha avuto Gigi Proietti con le puntate “cavalli di battaglia” dove in molti si sono divertiti e, al tempo stesso, un po malinconici hanno gustato “la ricerca del tempo perduto” con le relative emozioni riemerse da un passato che non vogliamo che passi.

Già perchè in molti, come ha descritto qualche anno fà Edmondo Berselli nel suo librro, siamo “adulti con riserva”. 

Abbiamo una maledetta nostalgia del “decennio breve” fatto di colori e allegria, piena di speranze dopo il grigiore degli anni “50 e prima del sessantotto dove tutto divento’ serioso e troppo cerebrale. Gli anni in cui i Beatles e i Rolling stone sembravano dividere l’umanita in due grandi tifoserie e noi, molti di noi guardando i Rokes a Sanremo sognavano di passeggiare a Carnaby street a Londra.