“Il bullo non è un forte, ma un debole di una catena sociale e va aiutato. Ma per fare ciò bisogna rompere il silenzio su un fenomeno che esiste, è accanto a noi, è nelle nostre aule, nelle nostre piazze. Non bisogna stare zitti. Quando subiamo un atto di prepotenza e di violenza fisica o verbale parlatene subito con i genitori e con i docenti. Solo così possiamo limitare uno dei fenomeni che travagliano l’adolescenza. E facciamo anche attenzione al bullismo via internet, il cyberbullismo, per certi versi più devastante”. Sono queste alcune delle considerazioni che sono emerse, ieri mattina nell’aula cinema dell’Istituto Comprensivo “Cangiamila” di Palma di Montechiaro nel corso di un incontro dal titolo “#NonStiamoZitti“, promosso dalla redazione del giornale dell’istituto Cangiamila Green. In concomitanza con la prima giornata nazionale contro il bullismo, l’istituto diretto dal prof. Eugenio D’Orsi ha invitato il maresciallo della stazione dei carabinieri di Palma di Montechiaro Luigi Marletta, il neuropsichiatra infantile dott. Gioacchino Volpe e la psicoterapeuta dott.ssa Giovanna Giganti. Tre interventi qualificati che hanno affascinato alunni e docenti su un tema di estrema attualità. Durante l’incontro, coordinato dal docente Giuseppe Piscopo, sono emersi dati significativi, sul silenzio che ancora ruota attorno al bullismo. Solo il 27 per cento dei bambini di scuola primaria denunciano atti subiti ed appena il 10 per cento quelli di scuola secondaria di primo grado. Percentuali bassissime che irrobustiscono il bullo o la bulla a continuare l’azione in maniera indisturbata. Il maresciallo Marletta ha dato utili consigli su come comportarsi in caso di messaggi anonimi ricevuti, in caso di continue prepotenze subite ed ha invitato i ragazzi a rivolgersi all’Arma, istituzione sempre al fianco dei più deboli. Dal dottore Volpe e dalla dottoressa Giganti invece sono stati forniti a ragazzi ed operatori scolastici importanti strumenti su come comportarsi nella quotidianeità, ad iniziare dalla scuola. Una mattinata intensa quella vissuta dai ragazzi di quinta della primaria della scuola diretta dal preside Eugenio D’Orsi, sperando che l’aver affrontato il tema senza “se e senza ma” possa limitare uno dei mali della società giovanile.