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Giuffrida (Pd): Voto Si al finanziamento Europeo del 100% per la ricostruzione post terremoto

Appoggio con convinzione e voto SI alla proposta della Commissione europea di finanziare la ricostruzione delle opere distrutte dal terremoto esclusivamente con fondi comunitari, senza cofinanziamento nazionale.  E’ una partita difficile, non c’è unità nei gruppi politici, da giorni abbiamo avviato un confronto per convincere i colleghi più scettici che il finanziamento al 100% è una necessità non solo per l’Italia, che oggi è in grave difficoltà, ma per tutta l’Europa e il suo futuro”. Lo dichiara Michela Giuffrida, membro della Commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento europeo.

“Nella partita dei fondi europei il co-finanziamento è sempre stato il grande imputato – spiega Giuffrida. Soprattutto nelle regioni più deboli, in dissesto di bilancio, trovare fondi per co-finanziare i progetti europei è un ostacolo alla realizzazione della programmazione. Il terremoto che ha colpito le regioni del centro Italia, oltre a gettare nella disperazione migliaia di persone che hanno perso familiari e attività produttive, ha impoverito e costretto a spese eccezionali le amministrazioni locali che oggi non sono in grado di sostenere gli investimenti per la ricostruzione. Per questo l’approvazione del Regolamento con procedura <fast track> é necessaria e urgente perché l’emergenza non ammette le lungaggini decisionali di Bruxelles”. 

In seguito ai terremoti che hanno colpito l´Italia centrale il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per chiedere l´aiuto dell’Unione Europea per la ricostruzione. La Commissaria per le politiche regionale Corina Cretu e il Presidente Junker hanno risposto all’appello annunciando l´intenzione di modificare il regolamento relativo alla Politica di Coesione 2014-2020 per introdurre la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale, attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). L’Ue coprirebbe quindi con i fondi strutturali fino al 100% delle spese per le operazioni di ricostruzione. La proposta, mantenendosi entro i limiti della dotazione globaleper il periodo 2014-2020, è neutrale in termini di bilancio. L’aumento del tasso di cofinanziamento fino al 100 % comporterà un parziale anticipo dei pagamenti, seguito da una riduzione dei pagamenti in una fase successiva in quanto la dotazione globale resta immutata.

“Ciò nonostante – sottolinea Giuffrida – il risultato non è incredibilmente per nulla scontato perché già nella prima discussione in Commissione Sviluppo Regionale il confronto ha evidenziato lo scetticismo di molti deputati di diversi Gruppi politici, Popolari, Socialisti, Liberali, che si dicono preoccupati che la proposta possa cambiare la natura stessa dei fondi europei, fondi aggiuntivi che come tali non devono sostituirsi alle risorse nazionali.  Ma se il concetto di co-finanziamento è corretto in linea di principio, é chiaro e doveroso che debba essere aggirato in momenti di grave difficoltà degli Stati Membri, in caso di emergenze nazionali come quella che l’Italia vive. Per questo oggi pomeriggio – annuncia Giuffrida – ribadirò durante  la riunione dei socialisti e democratici che dopo un terremoto così devastante, come quello che ha colpito il centro-Italia non ci sono altre priorità se non la ricostruzione, i cui investimenti avranno un effetto positivo anche sull’occupazione. L’Unione Europea deve essere in grado di andare oltre le regole che a volte funzionano solo sulla carta e ammettere che in alcune gravi situazioni il co-finanziamento è un ostacolo alla spesa dei fondi europei, perchè le amministrazioni sono in ginocchio. E’ stato il caso della crisi economica in Grecia, che infatti  ha visto riconosciuto il finanziamento al 100% delle opere pubbliche ed è il caso dell’Italia oggi.  

A differenza del caso greco però – sottolinea Giuffrida –  il provvedimento su cui il Parlamento si esprimerà oggi, non è un regolamento specifico per il nostro Paese ma una modifica che si applicherebbe a tutti i Paesi vittime di grandi catastrofi. 

L’Italia sarebbe la prima a beneficiarne, ma la sua importanza va oltre perché l’approvazione del regolamento introdurrebbe il principio della solidarietà nell’uso dei fondi europei in un momento di grande instabilità per l’Europa e mai come in questo momento oltre le regole l’Europa deve dimostrarsi politicamente solidale e flessibile. Il dibattito in corso è infatti l’ennesimo confronto-scontro tra due concetti di Europa: quella del rigore oltre ogni ragionevolezza e quella della flessibilità, della solidarietà, della condivisione. Noi sappiamo da che parte stare – conclude Giuffrida – e per questo voterò a favore della procedura di urgenza e mi auguro che lo stesso facciano ovviamente tutti i colleghi italiani, e coloro i quali si scagliano contro l’Europa <sorda alle istanze dei cittadini>. Se il Parlamento europeo dovesse opporsi al regolamento il danno peggiore non lo subirà l’Italia, la cui capacità di resilienza viene dagli italiani molto prima che da Bruxelles, il danno peggiore lo subirà l’Unione Europea che si confermerà un’entità staccata dalla realtà, in questo caso, purtroppo, tragica, dei suoi territori”.