Giovedì 8 agosto 2024 alle ore 10:30, presso il Cimitero di Favara, si terrà la cerimonia commemorativa in ricordo delle vittime della tragedia di Marcinelle. L’evento avrà luogo presso il Monumento dei Caduti nelle Miniere, un luogo simbolo per la comunità locale, dedicato a coloro che persero la vita nell’incidente minerario dell’8 agosto 1956, che costò la vita a 262 minatori, di cui 136 italiani. Alla cerimonia interverranno figure istituzionali e associative di rilievo. Il Sindaco di Favara, Antonio Palumbo, darà inizio all’evento con un discorso in onore dei caduti. Seguiranno gli interventi di Giuseppe Arnone, Presidente onorario dell’Associazione Italiani in Europa, che sottolineerà l’importanza di questa giornata nella memoria collettiva. Miriam Mignemi, Presidente del Consiglio Comunale di Favara, e Paolo Dalli Cardillo, Presidente della Lega Zolfatai Favara, porteranno il loro contributo ricordando il sacrificio dei lavoratori e il contesto storico dell’emigrazione italiana. Don Lillo Di Salvo officierà il rito religioso, momento centrale della cerimonia, che vedrà la deposizione di fiori al monumento in memoria dei caduti. Un gesto semplice ma profondo, che vuole esprimere la vicinanza della comunità ai familiari e ai discendenti delle vittime.
In occasione dell’anniversario, Giuseppe Arnone ha dichiarato: “La tragedia di Marcinelle rappresenta la pagina più dolorosa della storia dell’emigrazione italiana. A 68 anni di distanza da quel dramma, che costò la vita a 262 minatori, 136 italiani, quel sacrificio non può e non deve essere dimenticato”. Arnone ha inoltre ricordato come, dal 2001, l’8 agosto sia stato istituito come ‘Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’. “Un’occasione”, ha sottolineato, “per tributare un doveroso omaggio ai tanti nostri connazionali che, emigrati alla ricerca di un futuro più sereno per le proprie famiglie, sono stati sfruttati e discriminati, arrivando a pagare con la vita condizioni di lavoro disumane.”
L’evento di quest’anno è particolarmente sentito, con un’attenzione rinnovata alla memoria di quei minatori che, nonostante le difficoltà, seppero restare uniti e solidali, superando i confini nazionali per affrontare insieme le sfide quotidiane. “Un esempio”, ha concluso Arnone, “che non dobbiamo mai dimenticare”.