Sicilia

Formazione Finalmente il Teseo sindacale affronta le corna del Minotauro Regione

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Nel labirinto della formazione professionale i segni della presenza dei sacrifici umani al Minotauro regione ormai non si contano.

Tuttavia nello scontro al calor bianco tra l’ARS e Governo (leggi Miccichè) sul rispetto degli impegni assunti e non rispettati, l’inefficacia di una protesta polverizzata degli addetti nei confronti della delegazione di turno che incontra l’ Assessore alla formazione Marziano, qualcosa si muove e sembrerebbe con un minimo di visione complessiva di cui ad oggi non c’è stata traccia.

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Cosi, nella giornata del 8 Febbraio i sindacati sono stati impegnati in due riunioni importanti sulla formazione professionale siciliana ancora agonizzante.

La prima ha avuto inizio alle ore 10.00 presso l’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione e Formazione professionale convocati dall’Assessore Marziano nel tentativo di trovare soluzioni che evitino nuove assunzioni da parte dei nuovi enti ammessi a finanziamento e ricollocare i licenziati da enti che non hanno avuto attività e/o cessati tra scandali veri o presunti e scandalosi “errori” della burocrazia che li ha soppressi.

L’assessore ha indicato i limiti imposti agli enti sia dalle regole sull’accreditamento, sia con l’atto di adesione sottoscritto dai loro legali rappresentanti,  che ha anticipato una norma, contenuta nella finanziaria di prossima votazione all’ ARS, che prevede il ricorso obbligatorio agli operatori iscritti all’albo della formazione professionale. 

La legge n.25 del 1993 all’art 2  già contiene tutte le norme a tutela, ma sembra che giovi ripeterla.

Le organizzazioni sindacali hanno proposto un “contratto regionale” che vincoli gli enti al rispetto di regole sia per le assunzioni sia per la contrattualizzazione degli operatori. Il che vuol dire che vorrebbero evitare l’utilizzo di tipologie contrattuali e di impegno orario, mortificanti per il lavoratore al punto da rinunciare all’impiego se gode dell’indennità Naspi. 

L’ipotesi di Contratto, in fase di elaborazione, sarà sottoposto nei prossimi giorni sia allo staff dell’assessorato che  agli enti gestori. Una vera concertazione in cui l’amministrazione è garante e controllore. Non sarebbe poco.

Le OOSS hanno contestato la regolarità dei bandi pubblicati dagli enti per gli avvisi 4 e 7, denunciato assunzioni fatte dagli ENTI per operatori non iscritti all’albo e rIchiesto di attivare la convenzione stipulata con i carabinieri per controllare la regolarità della gestione dei finanziamenti.

Insomma i duri hanno cominciato a giocare con ritardo. Anche perchè occorre considerare che l’avviso 8  (se mai vedra la luce visto che è gravato di ricorsi al TAR ) non coprirà di certo tutta la platea degli operatori ed in particolare degli Amministrativi , da qui la  proposta di utilizzare i fondi feg per la riqualificazione o di altre risorse nazionali o europee per un programma di ricollocazione. 

Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’assessore al lavoro Miccichè ha aggiornato le OOSS sui progetti per gli operatori delle politiche attive del lavoro ( ex sportellisti ) e precisamente ha dichiarato che in tempi brevi si avvierà l’avviso 6 per il finanziamento delle APL (agenzie private per il lavoro) che assumeranno parte degli operatori e con tempi piu lunghi, si potrebbe avviare un pluriennale progetto al CIAPI che dovrebbe assorbire la restante platea degli iscritti all’albo unico ad esaurimento. Tutto questo puo’ avvenire se l’assessore Miccichè sopravvive alla mozione di censura contro di lui, divenuto oramai all’ Ars uno sport piuttosto diffuso, altrimenti si rischia di ripartire con il gioco dell’oca.

Occorre osservare che fino a quando non si riuscirà a trovare coesione tra  le sigle sindacali, le varie associazioni di lavoratori, le lotte  fatte  solo a livello di tavoli istituzionali avranno un debole potere negoziale,   la storia di questi anni insegna che  anche azioni eroiche di singoli  non cambiano il corso degli avvenimenti se una piazza dolorante resta comunque vuota.