Il provvedimento che ha avviato le procedure di rimborsi delle rette alle RSA a titolo di recupero dei tariffari che dal 2010 sono stati decurtati del 5%, emanato nei giorni scorsi dall’assessorato della salute, è sicuramente un passo importante per sostenere le RSA siciliane e per risolvere quelle criticità, soprattutto economiche, che le Residenze Sanitarie Assistenziali sono costrette ad affrontare anche per colpa dei ritardi dei pagamenti.
E’ il commento del deputato questore di Lega Prima l’Italia On. Vincenzo Figuccia.
Le Rsa, in passato, spesso, – spiega Figuccia- sono state abbandonate dalle istituzioni e di conseguenza hanno dovuto contare solo sulle proprie forze finanziarie ed organizzative, a scapito il più delle volte dell’efficientamento tecnologico e dei processi di assistenza e cura. Non a caso, durante l’emergenza sanitaria, sono quelle che hanno sofferto di più in termini di morti, vista l’età media dell’utenza, e in termini economici, tra improvvisi acquisti di Dpi e assunzione di personale extra.
Questo primo intervento, che sblocca una spesa di circa 8 milioni per pagare alle RSA le rette di degenza per i pazienti dopo il 61° giorno di ricovero, è l’avvio di un percorso che, necessariamente, dovrà portare a risolvere tutte le altre criticità di cui soffrono primo fra tutte lo snellimento delle procedure per l’inserimento dei pazienti all’interno delle strutture e non ultimo l’adeguamento Istat delle rette.
Inoltre, il mio suggerimento è quello di affrettarsi a porre attenzione verso i fondi, in arrivo, del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che ammontano a circa 300 milioni di euro per tutta Italia e che grazie ad essi ci sarà la possibilità per le Rsa che vorranno, soprattutto per quelle che fanno anche assistenza domiciliare, di puntare tutto sull’efficientamento tecnologico legato più che altro al monitoraggio costante del paziente.
Pertanto – conclude Figuccia – sono certo che l’assessorato della salute si farà carico, come sta già facendo, di sostenere queste strutture che costituiscono un nodo fondamentale nell’assistenza sanitaria, inserendosi tra le strutture ospedaliere per le lunghe degenze e l’intervento domiciliare.