Favara Politica

Favara ultimo atto: la fine dell’ancien règime?

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

Con la nomina dei tre commissari al Comune di Favara si consuma l’ultimo atto che chiude un’epoca?

E’ la fine dell’ancien règime e  l’inizio di una nuova era?

biowoodheater

Che si voglia ammettere o meno, l’esercizio del potere amministrativo conferito dal corpo elettorale alla Sindaca e alla sua giunta è sotto tutela per via dei poteri conferiti dalla legge ai commissari che, chiamati a gestire la massa passiva del dissesto dichiarato, possono alienare beni patrimoniali del Comune necessari al risanamento finanziario.

Tale circostanza comporterà una cooperazione tra la funzione assegnata dalla democrazia rappresentativa all’amministrazione attiva e l’organismo commissariale tenuto a soddisfare il suo mandato tecnico di risanatore nei modi e nei tempi imposti dalla legge.

Presto verrà il tempo delle scelte, di una agenda di priorità che il Governo dell’ istituzione locale dovrà per forza di cose formulare.

Sarà interessante capire  quali saranno le priorità della sindaca e della sua maggioranza e altresi’, come verrà formulata la gerarchia stessa dei temi sul tavolo delle soluzioni.

Sembra di capire che per il M5S non esista la società ma, soltanto gli individui che, come cittadini, concorrono alla individuazione della soluzione degli affari cui il Comune deve attendere.

Il che riporta alla mente una dottrina politica liberista  che necessita di una coscienza civile del bene comune che altrove è esercitata con maggiore efficacia che non da noi.

Cio’ nonostante nulla ci dice sulla visione futura che ha, questa nuova classe dirigente politica, della città che vuole rinnovare ,quando invece, occorrerebbe saperlo,  per un corale sforzo cittadino finalizzato al successo.

Il come si sta preparando la città, i soggetti politici e sociali che la animano, alla eccezionale gestione dei problemi amministrativi al tempo della scomparsa dei partiti, portatori di una visione della società e talvolta della sua trasformazione è di interesse pubblico. Al di là di ogni appartenenza, culturale e politica.

 Di come i nostri rappresentanti concorreranno, con efficacia, a svolgere un ruolo di controllo di minoranza in una divisione dei poteri tra Amministrazione e consiglio comunale. Consiglio, divenuto organo di ratifica delle determinazioni della Giunta. Quale proposta alternativa puo’ essere accolta,  se non è  rappresentativa di domande collettive di ceti, gruppi, che aspirano a una migliore qualità della vita, da una posizione diversa da quella che l’esito elettorale di giugno gli ha assegnato nel paese.

Per concludere la riduzione, del destino della città che vorremmo, alla sola gestione amministrativa del presente non ci conforta senza un ritorno alla politica, che ancora, non si vede all’orizzonte. Intanto siamo al un nuovo inizio.