Favara Politica

Favara tra stampa e regime:quando una non notizia fà notizia

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Se G. Moscato, ha avuto il sospetto che l’assegnazione del personale in servizio al cimitero per darne un aspetto dignitoso, abbia avuto bisogno di una copertura, un trasferimento di responsabilità nell’esercizio dei doveri amministrativi della Sindaca, vuol dire che la rivoluzione, come la festa nella canzone di Sergio Endrigo, appena cominciata è già finita.

Quanto meno rinviata, se è vero, com’è vero, che l’efficacia amministrativa ha il presupposto nell’efficienza del funzionamento dei suoi uffici per il conseguimento degli obiettivi di una buona amministrazione.

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Il servizio del noto cronista rileva che la “manutenzione” sull’organizzazione dei servizi comunali già avviata con il trasferimento in locali di proprietà comunale non è ancora soddisfacente in termini di efficacia e efficienza.

Che esso risponda alla “mission” della stampa di informare e formare la pubblica opinione non occorre scomodare i classici del giornalismo occidentale per convincersene, ma resta il fatto che il sagace notista di siciliaonpress ha avanzato il dubbio che la comunicazione della sindaca di Favara suonasse come una indiretta intimidazione.

Non credo che sia una intimidazione nei confronti dell’ottimo Giuseppe Moscato, quanto una delegittimazione della natura delle motivazioni che l’avrebbero spinto a pubblicare il servizio che ha generato il “botta e risposta”.

Tra le molte possibili, due sembrano essere le chiavi di lettura se la percezione del giornalista, alla lettura del post della Sindaca, ha un fondamento:

Che il video sul cimitero sia stato percepito come un “fuoco amico” pertanto non con lo scopo di informare, bensi’ per farle sapere di essere monitorata da pezzi del movimento che alternano sostegno e “stimoli” all’amministrazione comunale. Qui la delegittimazione è del tipo deontologico al giornalista.

L’altra risponderebbe alla dottrina che seguirebbe il M5S nell’interazione con i cittadini che esclude l’intermediazione della stampa e passa attraverso i loro canali comunicativi,ma che negli ultimi tempi ha registrato un deficit che ha fatto apparire “carsica” l’azione amministrativa. Allora sarebbe una delegittimazione al sistema della stampa pluralista che offre diverse angolazioni nel modo di vedere uno stesso evento.

Ma l’unico evento degno di essere raccontato è avvenuto lo scorso anno con la vittoria dell’attuale maggioranza con l’entusiasmo di tanti,lo scetticismo di alcuni e la costernazione di altri.

Oggi in molti ci auguriamo il successo del buon governo della città e una stampa che sia il “cane da guardia” che controlla il potere anche quello esercitato nel miglior modo possibile. Pertanto non importa il perché è stata pubblicata  la “non  notizia” del degrado del cimitero, quanto se fosse  vera e infatti è vera  e che l’amministrazione non debba avere bisogno di segnalazioni di stampa per l’ordinaria amministrazione di luoghi frequentatissimi da una devozione popolare di cui gli amministratori sono certamente parte.

Una stampa che  fa segnalazioni come l’ufficio reclami di una azienda deprime il concetto di partecipazione che rende vivibile la democrazia rappresentativa. Mi ostino a credere che la rappresentazione dei fatti e la trasparenza delle opinioni siano lo stimolo alla consapevolezza e alla assunzione delle responsabilità civili nel sistema democratico.