In questi giorni sono state recapitate, ai contribuenti favaresi, le bollette della tassa sui rifiuti-TARI “SALDO ANNO 2019”, si proprio così saldo 2019 recapitato dopo due anni dall’anno di riferimento.
Diverse sono le considerazioni in merito a queste bollette:
a) Danno erariale che consiste nel danneggiamento o nella perdita di beni o denaro prodotto alla propria o ad altra amministrazione, ossia la responsabilità per il cattivo uso o la mancata acquisizione di denaro pubblico nell’erario che cagiona di conseguenza un danno all’intera collettività. Cioè il denaro che il comune avrebbe dovuto incassare al primo mese 2020 viene invece fatto incassare alla fine del 2021. Ammesso e non concesso che avrebbe dovuto esserci un passaggio in Consiglio Comunale questo sarebbe dovuto avvenire sempre inizio 2020;
b) Facendo riferimento alla quota pro capite mi chiedo: è nella logica che l’aumento tra la quota versata in acconto e la quota pro capite a saldo ci sia una differenza in aumento di circa il 45%?
c) Considerato che il Consiglio Comunale ha deliberato la ratealizzazione del versamento della tassa di cui sto scrivendo perché la ratealizzazione non viene estesa anche al saldo considerata la consistenza del pagamento? I miei personali ratei erano di 56,00 euro e il relativo conguaglio adesso è di 106 euro. In virtù di quale logica l’acconto si ratealizza e il conguaglio no?
d) Di norma il conguaglio a saldo dovrebbe essere di lieve entità dovuto a imprevisti di spesa, quando così non è il cittadino “HA IL DIRITTO DI CONOSCERE IL MOTIVO DELLA CONSISTENTE LIEVITAZIONE DEL COSTO”!
e) Il saldo non dà diritto ad eventuale ricorso qualora il cittadino ritenesse che il costo sia sproporzionato?
f) Di conseguenza perché viene inviato l’avviso di pagamento senza nessuna spiegazione tra il costo previsto e quello effettivo? Questo potrebbe andare bene per variazioni di lieve entità come normalmente dovrebbe essere un saldo. Nel caso di aumenti del 45% il cittadino contribuente non può essere considerato solo un limone da spremere tipo paga e stai zitto, perché poi le conseguenze sono, come di fatto avviene, la grande elusione/evasione fiscale, in quanto ciascuno poi si trova la propria giustificazione per non pagare.
Come facilmente si capisce le incongruenze e le disfunzioni che ruotano attorno al servizio dell’igiene pubblica a Favara sono innumerevoli e molti sono anche gravi come quella del servizio della pulizia non svolto ma regolarmente pagato nel silenzio assoluto di cittadini e autorità preposte.
Non invidio i candidati sindaco che hanno una grossa gatta da pelare in un comune in dissesto finanziario e un altro probabilmente da dichiarare, con un altissimo tasso di elusione/evasione e che è refrattario all’applicazione delle leggi.
Certo per chi intenderà amministrare senza affrontare i problemi e gestendo l’ordinario senza “sfurniciarisi” per trovare soluzioni, tutto sarà facile, cinque anni in fondo passano in fretta gestendo il potere.
Ma per chi intenderà affrontare e sviscerare i seri problemi della nostra comunità cercando di risolverli l’impresa sarà dura