Le situazione della nostra rete stradale è in continuo peggioramento e ogni giorno migliaia di automobilisti devono fare i conti con strade-colabrodo che mettono a repentaglio la sicurezza delle persone e dei veicoli. Non c’è bisogno di percorrere strade in località remote per accorgersi del problema poiché buche e voragini sono diventate ormai una consuetudine anche nella rete viaria urbana e con le piogge il fenomeno diventa ancora più insidioso poiché l’acqua ricopre le buche e diventa ancora più difficile evitarle.
Le strade di Favara sono diventate quasi tutte impraticabili. Ogni giorno che passa è un continuo peggioramento, veri e propri crateri; nessuno ci fa più caso ormai, fino a quando il mal capitato di turno ne rimane invischiato provocando seri danni a se stesso e ai propri mezzi.
“Se avesse avuto un’andatura più lenta, forse tutto questo non sarebbe accaduto, si sa, chi và piano và sano e và lontano!”
Questa è l’intramontabile frase a cui ricorriamo ogni qualvolta subiamo una sventura per fornire una giustificazione alla nostra rabbia. È giusto, ma il dissesto delle strade? Sulle voragini ci si può far male attraversandole anche senza fretta. Un esempio da citare è c/so Vittorio Veneto: bastano due giorni di pioggia per rendere il setto stradale già precario, intransitabile. Un altro caso ancora, è viale Che Guevara con una frana che rischia di creare grossi problemi alla viabilità, chiusa una corsia. Un’altra prova di negligenza, oramai obsoleta è il crollo di parte del muro, della statale 122 che da Favara collega Castrofilippo: malgrado le numerose proteste ancora non sono stati presi provvedimenti.
Se paragoniamo i paesi ad un’abitazione, le strade ne sono il pavimento come il prospetto dei palazzi ne sono le pareti. La cura con la quale manteniamo i nostri parquet, le nostre veneziane non è la stessa degli amministratori pubblici nei riguardi delle vie cittadine e questo non produce solo guasti alla bellezza ma anche alla salute poichè da questo orecchio non ci sente più nessuno!