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Favara ritorna sommersa da cumuli di spazzatura

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

In tempi di coronavirus e di pericoli per la salute pubblica dovuti al covid-19, a Favara, per far capire che noi siamo ipervaccinati e che non temiamo contagi di sorta, riempiamo le nostre strade di cumuli di “munnizza” senza pudore e senza vergogna.
    

Si purtroppo registriamo che dopo appena tre giorni dalla raccolta straordinaria (con costi aggiuntivi per i cittadini onesti che pagano il servizio normale) le strade sono tornate a riempirsi di cumuli di rifiuti impressionanti solo a vedersi, e immaginate con quali conseguenze per la salute di tutti, specie se poi c’è qualche deficiente che vi dà fuoco, come già successo.

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Purtroppo le foto scattate alle 11.30 di oggi dimostrano, caso mai ce ne fosse bisogno, che a Favara c’è una emergenza sanitaria doppiamente pericolosa. Uno perché non è da paese civile una condizione dove giornalmente moltissime persone, per continuare a non pagare il dovuto, sporcano senza nessuna decenza una collettività. Due considerata l’emergenza sanitaria nazionale un tantino di prudenza in più non solo non guasterebbe, ma siamo anche obbligati a metterla in atto.

Credo sia arrivato il tempo che Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento guardi con la lente di ingrandimento quanto sta succedendo a Favara.

Vero che per la legge il primo responsabile sulla salute pubblica è il Sindaco della città e cioè la Dott/ssa Anna Alba, però sembra che Lei si giri dall’altra parte per non vedere. Ma non solo non interviene con nessuna misura di prevenzione per evitare il ripetersi del fenomeno, ma nemmeno ascolta i consigli di chi prova a dire la propria. Sentirsi in cattedra, voglio ripeterlo, non serve né a Lei né tantomeno ai cittadini.

Se ci fossero delle misure in atto da parte dell’Amministrazione magari potremmo ipoteticamente non condividerlo, ma saremmo in attesa dei risultati delle misure in essere. Invece c’è l’inerzia assoluta, nessuna idea e nessun provvedimento, più o meno efficace. Silenzio totale assordante.

Io ritorno a proporre la mia idea, alla quale non sono innamorato, qualora ce ne fossero altre, nella direzione di contenimento del fenomeno di violenza sanitaria al nostro territorio.

6.500 utenze che non hanno ritirato i mastelli, corrispondo a circa 20.000 cittadini, che producono rifiuti che non vengono conferiti in discarica ma riversati per le strade urbane e non.

Ordinare l’immediato ritiro dei mastelli per la differenziata a coloro che non lo hanno fatto. Al rifiuto, in tempi celeri,consegnarli a spese di chi non l’ha ritirato. Tutto questo fatto immediatamente e urgentemente, pena la salute pubblica.

Ricordo che il comune ha cognome, nome, indirizzo e numero civico di chi non ha ritirato i mastelli. Se ci sono altre idee mettiamoli in campo, ma si deve intervenire prima di subito, nell’interesse collettivo.

Assessore Bennica, se ci sei batti un colpo, e facci conoscere quali iniziative hai in mente di porre in atto.