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Favara. Novità sul delitto di Pordenone. Secondo un detenuto, l’uccisione di Teresa Costanza e del suo fidanzato porterebbe a Brescia

Novità sul delitto di Pordenone in cui, nel marzo di due anni fa, fu coinvolta la favarese Teresa Costanza barbaramente trucidata assieme al fidanzato Trifone Ragone. Il prossimo 12 maggio sarà sentito dai giudici della Corte di Assise di Udine, dove si svolge il processo a carico di un commilitone di Ragone, Lorenzo Kari, un nomade di 54 anni, che avrebbe riferito agli inquirenti di una pista che porterebbe nel bresciano. L’uomo, al momento, è rinchiuso nel carcere di Padova da cui, giorno 12 appunto, verrebbe tradotto per raggiungere le aule giudiziarie di Udine. Già nel 2015 avrebbe rivelato di essere stato avvicinato da un altro detenuto mentre si trovava recluso nel carcere di San Vittore e di avere ricevuto un’offerta di 100 mila euro per uccidere Teresa Costanza. Proposta che sarebbe arrivata da un imprenditore lombardo. Stando alle dichiarazioni del nomade, alla coppia di fidanzati doveva essere tappata la bocca essendo venuti a conoscenza di un omicidio commesso a Brescia. Ma gli inquirenti sembra che diano poco peso a queste affermazioni avendo già cercato riscontri che hanno, però, dato esito negativo. Al momento l’unico indagato è Giosuè Ruotolo, il militare di Somma Vesuviana che da oltre un anno si trova in carcere perché su di lui ricade il sospetto che abbia compiuto l’efferato duplice omicidio nel piazzale antistante una palestra di Pordenone.