Intanto intendo ringraziare, senza nessuna ironia, ma sinceramente, Girgenti Acque SpA che non solo ci ha letti, finalmente, ma ha anche degnato i cittadini, di una propria risposta, anche se non condivisibile, ma almeno si è instaurato un dialogo.
Nel merito. Fatta salva la ovvia premessa in cui la Società mi spiega, e spiega ai favaresi, come dovrebbero essere eseguiti, in teoria, gli interventi, mi permetto di osservare che non credo trattasi di alta ingegneria trovare la soluzione per riparare un collettore fognario. Mentre Girgenti Acque studia i cittadini ne subiscono i disagi, con mezza corsia occupata dallo scavo e solamente transennata senza pre-indicarne il pericolo, mi sembra che il nostro codice stradale preveda cartelli tipo “lavori in corso” o “pericolo generico” ed altro; magari mi sbaglio io?
Lo scavo di cui allego foto, e adiacente al lavoro di cui trattasi, ed è ancor con terriccio da più di dieci giorni, e non si capisce quando sarà ripristinato con prima il manto cementizio e, successivamente, collocato il conglomerato bituminoso (tanti tratti sono rimasti col solo manto cementizio). I disagi dei cittadini certamente non possono aspettare le fasi di produzione del conglomerato bituminoso.
Se Girgenti Acque intervenisse in Via Monte Napoleone a Milano risponderebbe ai milanesi come sta rispondendo ai cittadini favaresi, cioè stiamo studiando e per il ripristino, aspettiamo che venga prodotto il conglomerato bituminoso? O in una notte dovrebbe farsi il tutto, scavo, studio e ripristino, a rischio grosse penalità?
Favara, 16 febbraio 2018 Carmelo Castronovo