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Favara. Il vicepresidente del consiglio comunale Giuseppe Nobile: “Le norme regolamentari non ammettono l’intervento del pubblico in qualunque veste questi si presenti”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata in redazione dal vicepresidente del consiglio comunale di Favara, in merito a quanto accaduto nell’ultima seduta consiliare. Di seguito il comunicato integrale.

“Le ultime vicende che hanno interessato il Consiglio comunale di Favara non possono sicuramente essere annoverate tra le pagine più belle della storia istituzionale della massima assise cittadina.
L’organo consiliare è disciplinato da apposito regolamento comunale ed è dovere di chi presiede i lavori farlo osservare e rispettare non solamente da chi partecipa attivamente ai lavori ma anche da chi assiste in altra veste.
L’increscioso episodio accaduto durante la seduta di qualche sera fa ha purtroppo lasciato strascichi e polemiche poco piacevoli per ognuno di noi.
La libertà di stampa è sacra ed inviolabile fin dove, comunque, questa non vada a contrastare le norme regolamentari e queste non ammettono l’intervento del pubblico in qualunque veste questi si presenti; le istituzioni sono chiamate a rispettare il lavoro dei giornalisti ma questi non sono esenti dall’osservanza delle norme.Il ruolo di chi presiede i lavori consiliari non può e non deve in alcun caso permettere la mancanza di rispetto delle norme e comunque delle regole di sano e civile atteggiamento nei confronti del Consiglio comunale.
Dispiace infinitamente in modo personale ed in veste istituzionale quale vicepresidente del Consiglio l’avere dovuto ricorrere ad una forma estrema di richiamo nei confronti della stampa per potere permettere il regolare svolgimento dei lavori e, probabilmente la pesante tensione sviluppatasi in aula, mi ha portato ad utilizzare termini non consoni e sicuramente forti.
Auspico che la professionalità e la compostezza diventino patrimonio comune di tutti noi nelle future sedute, fermo restando il rispetto e la stima personale e istituzionale verso gli organi di stampa e i loro addetti”.