Siamo in via Umberto, una volta chiamata spacca Favara perché attraversando, allora, tutta Favara in verticale, la divideva appunto in due.
Ci troviamo all’altezza dei numeri civici dal 60 al 70 lato pari o dal 99 al 107 lato dispari (per la verità qua abbiamo una doppia numerazione).
Stiamo parlando di un tratto della via di circa 25 metri da dove, credo, passi tutta la Favara automobilistica che venendo da via Matteotti vuole andare in piazza Cavour e deve per forza imboccarsi in via Umberto, per prendere poi la via Rosario.
Nell’imboccare via Umberto l’automobilista si trova con auto posteggiate a sinistra e a destra e probabilmente con auto che scendono e che quindi bisogna attraversare in senso unico alternato, non segnalato ma di fatto, perché se scende un’auto non può salire l’altra, o viceversa, quando addirittura non si è costretti, anche, a una difficile manovra di retromarcia.
Il Comune di Favara con i suoi mezzi, i suoi uffici, e i suoi uomini non è nelle condizioni di trovare una soluzione?
Il controllo del nostro territorio se è difficile per una situazione così banale lascio immaginare quanto sia difficile, se non impossibile, per vicende più complesse.
Io non penso che nessuno si sia mai accorto della situazione di difficoltà di circolazione in questo brevissimo tratto di via Umberto.
Non penso nemmeno che a nessuno sia venuto in mente di come risolverlo, considerato che è appunto di facile soluzione.
Mi chiedo, e chiedo, allora perché non lo si risolve o non si vuole risolvere?
Io provo a indicare le eventuali possibili soluzioni che potrebbero essere tre, qualora qualcuno, in primis l’Amministrazione Comunale, voglia metterci mano.
La prima soluzione, più banale, è quella di vietare la sosta almeno in un lato, per questi famosi 25 metri di via Umberto così che due auto, nei due sensi consentiti, possono contemporaneamente attraversarla.
La seconda soluzione è quella di invertire i sensi di marcia per entrare ed uscire da piazza Cavour; attualmente si sale da via del Rosario e si scende da via Castello.
Basta, invertendo appunto i sensi marcia, far entrare in piazza Cavour da via Castello e uscire da via Rosario.
La terza soluzione sarebbe quella che chi scende da via Umberto sia obbligato a salire da via Rosario per ritornare in via Umberto scendendo da via Castello fatta eccezione per i mezzi al di sopra di un certo peso.
Questo per dire che non sono legato a nessuna proposta ma solo al fatto che si risolva il problema
Ovviamente si capisce che tutte e tre le soluzioni sono a costo zero
Magari i “Signor no” diranno che nessuna della soluzione e percorribile? ma allora che ne trovino un’altra, spero solo che almeno l’assessore al ramo, insieme a chi di competenza, non facciano orecchie da mercante.
Carmelo Castronovo
Via Umberto è uno dei tanti dilemmi che concerne l’ideale che si ha dell’urbanistica Favara (ancora a me non tanto chiara) le vie sono tutti impercorribili per un motivo o per un altro,stamattina mi chiedevo,ma Il Nostro Sindaco,eletto con tanto fervore dal popolo favarese,dove vive?lo vede in che condizioni versa il paese? Dov’è il cambiamento tanto urlato in campagna elettorale? Nel film di Ficarra e Picone si lamentavano dei troppi cambiamenti…Beh date anche a noi questa opportunità o ci volete negate anche questo?!
Sono d’accordo con lei sulla confusione che si crea a causa dell’eccessiva affluenza automobilistica nelle ore di punta o, soprattutto, il sabato sera. Penso anche che tra le proposte da lei avanzate quella di invertire le vie di ingresso e di uscita da Piazza Cavour sia quella più semplice da mettere in pratica. Sono comunque dell’idea che non ci si dovrebbe preoccupare tanto dell’amministrazione comunale, quanto di gran parte dei cittadini favaresi. Le ricordo solamente quando alla rotonda dell’Itria fu posto un divieto d’accesso inosservato dalla maggioranza degli automobilisti, tant’è che fu presto tolto. Pecchiamo di abitudine e, rispondendo anche a un commento sotto il suo articolo, le assicuro che se anche a Favara fosse messo in atto il vero cambiamento vedremmo nella realtà ciò che Ficarra e Picone hanno messo in scena nel loro ultimo film, cioè che sappiamo solo lamentarci e che purtroppo in Sicilia la giustizia e la legalità non sono ben accette.