Intervengono con toni sicuri i 4 consiglieri del Gruppo Misto di Favara Marilì Chiapparo, Rossana Castronovo, Vito Maglio e Sergio Caramazza in risposta alla nota stampa del consigliere del M5S Leonardo Caramazza il quale, effettivamente in un comunicato, a tratti confuso, si impegnava da adesso in poi a monitorare il lavoro degli assessori nominati da Anna Alba. Non si fa attendere la risposta dei veri consiglieri d’opposizione in Consiglio Comunale. Di seguito la nota integrale.
“A Favara non abbiamo più problemi, l’Amministrazione Alba li ha risolti tutti.
Peccato, però, che il Sindaco fugga dalle sue responsabilità e dalla Relazione annuale che oramai non presenta da anni e che il consigliere Leonardo Caramazza abbia descritto la Favara dei sogni. Non una di quelle cose che il Sindaco e la sua maggioranza avevano promesso è stata realizzata. Sul tema rifiuti, evasione fiscale, acqua, pulizia delle strade, decoro urbano, viabilità … e l’elenco potrebbe continuare all’infinito, l’Amministrazione ha dimostrato la sua incompetenza e manifesta incapacità. L’Amministrazione ha deluso in tutti i campi e lo spettacolo che ne viene fuori non è quello “fantasioso” del consigliere Leonardo Caramazza ma quello reale di una città ingessata e paralizzata. In tre anni l’Amministrazione Alba si è distinta solo per il nulla, per le innumerevoli bugie alla Città, per avere dispensato incarichi e lavori senza procedure aperte e per le convulse contese sulle poltrone, incurante dello stato di abbandono in cui versa Favara. . Ed allora, l’imbarazzo istituzionale per quest’immobilismo (unica e sola spiegazione plausibile) ha indotto il prode consigliere Leonardo Caramazza ad uno sproloquio in difesa di un Primo Cittadino di nessuno, che nessuno più vuole, compresa parte della sua stessa maggioranza. Se ci fosse lo stress-test in Consiglio comunale, a Leonardo Caramazza verrebbe ritirato a vita lo scranno consiliare per mandato in stato di ebbrezza. Mentre la Città annaspa nel fallimento, egli immagina una Favara rediviva. Tu chiamale, se vuoi, allucinazioni istituzionali”.