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Favara. Emergenza conferimento organico. La sindaca Alba: “L’amministrazione ha individuato 4 aree per centri di compostaggio”

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Siamo- ancora una volta- in emergenza rifiuti. Non riguarda solo la città di Favara, ma tanti comuni dell’agrigentino e la nostra città è fra questi. Ora, poichè la colpa non è- sostengono i sindaci- la loro, ma il problema  è dell’incapacità della Regione, i primi cittadini sono costretti a firmare ordinanze su ordinanze scombussolando non solo il calendario, che ormai si aggiorna di settimana in settimana, ma i cittadini che pagano per un servizio che è sempre più precario. In merito all’ennesima emergenza che porterà per ben 20 giorni la città di Favara a non poter conferire l’organico, interviene con un post su Facebook la sindaca Anna Alba. Post che vale la pena riportare.

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“Il Comune- si legge- sta lavorando sul progetto del centro di compostaggio, che rappresenta la chiave di volta per la comunità, cosicché il comune diventi autonomo per il conferimento dell’umido in modo da determinare una riduzione del costo di conferimento in discarica. A tal proposito, l’amministrazione comunale ha individuato quattro area da destinare come centri di compostaggio, nello stesso tempo sta lavorando per perfezionare tutti i documenti per la richiesta di finanziamenti alla Regione. Il termine di presentazione è il prossimo mese di ottobre.  Prima della scadenza non possiamo accedere al finanziamento regionale. Con la realizzazione del centro di compostaggio non si ripeteranno i recenti incresciosi episodi. Intanto, ci troviamo in piena emergenza. Adesso basta, siamo stanchi dell’incapacità della Regione di dare stabilità alla raccolta.
Ho dovuto emettere, insieme ad altri Sindaci, una ordinanza, l’ennesima, cambiando il calendario della raccolta. Non ci fermeremo qua, insieme agli altri Sindaci abbiamo deciso di chiedere un incontro urgente con il presidente Musumeci”.

Dunque, due le notizie da sottolineare. La prima, l’individuazione di 4 aree da destinare a centro di compostaggio. Aree che non sono state specificate, ma che vogliamo immaginare lontane dal centro abitato. La seconda, la richiesta di un incontro- insieme ad altri sindaci- con il Presidente Musumeci. Anche in questo caso non è specificato il giorno, il mese o l’anno, anche perchè questa è una delle tante emergenze che si somma ad altri casi di emergenze rifiuti e di proclami del genere se ne sono fatti diversi. Attendiamo informazioni più dettagliate e nel frattempo, speriamo- ed il verbo non è una scelta casuale- che si trovino soluzioni alternative per il conferimento dell’umido. 20 giorni di umido a casa sarà difficile da gestire, anche per i cittadini virtuosi.