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Favara. Due video clip, dal taglio diverso, per parlare di raccolta differenziata e amore per la nostra città

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

Irriverente, divertente a tratti stravagante. È così che possiamo definire, ad una prima visione, il nuovo video clip girato dal duo perfetto Giuseppe Cioppino Crapanzano e Domenico Presti. Però, al netto delle risate che tale video al primo click scatena, è al messaggio che voglio puntare. E dunque, parto dalla fine. Il video in totale dura 2 minuti. Ad un 1 minuto e 80 secondi questo quanto si legge “La differenziata fatta male nuoce gravemente alla salute…se la città non sostiene un uomo che porta avanti un progetto a favore di tutta la comunità, quella non vincerà mai!”. Ed allora, se le avventure, lo “stile” e l’atteggiamento di Don Cicciu e delle sue pecore che rischiamo l’azzoppamento per le “buche” disseminate tra le vie di Favara, ci riportano indietro nel tempo, forse nella Sicilia Ottocentesca del brigantaggio dove tutto era lecito- anche pascolare le belle pecore tra le vie della città- dove la spazzatura e il giusto conferimento non era un problema della collettività, oggi la raccolta differenziata –e dunque  il messaggio a fine video- sono invece argomento contemporaneo ed importantissimo. Altro contesto, altro video clip. Uguale finalità. Lo spot è ambientato nella Favara di oggi, con le sue criticità in campo rifiuti e la mala educazione che determina la nascita di discariche abusive a cielo aperto. È questo l’argomento del video che questa mattina l’assessore ai rifiuti Giuseppe Bennica ha pubblicato nella sua pagina Facebook.

 

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Nel video, una persona e non un personaggio, un uomo reale e non la caratterizzazione goliardica del siciliano rurale, parla di come il problema non è da imputare esclusivamente al sindaco, all’assessore, all’impiegato e, in generale, al sistema di raccolta dei rifiuti che spesso si inceppa degli ingranaggi. Perché dove dimostra fragilità il sistema, a rincarare la dose ci pensa il cittadino favarese, il quale lascia la propria spazzatura ovunque, anche sotto la casa di altre persone che la differenziata la fanno correttamente. “Io sono a favore a voi. A volte certa gente dice è colpa del sindaco o dell’assessore, invece siamo noi! Questa è la verità!”. Così parla il favarese delle quali si vedono solo le mani con quella gestualità tipicamente siciliana.

Dunque, due spot differenti ma uguali nella sostanza. Nei contenuti. Nel messaggio. L’assessore Giuseppe Bennica, adesso il capro espiatorio dei peccati di Favara, sta riuscendo- con tutti rischi che ciò comporta ovviamente- a farci pretendere una città pulita. E la sera con i suoi messaggi su Facebook, l’assessore ci dà la buonanotte ricordandoci cosa mettere fuori, se organico, secco residuo, carta e cartone o plastica. È l’instancabile grillo parlante, a volte noioso ma necessario, perché con i suoi video social ci informa tempestivamente dei cambiamenti del calendario. Può infastidire, ma ci coinvolge. E se dovessimo trovargli un pregio, è certamente quello di averci annullato l’alibi della mancata comunicazione. Del “Non sapevo, perché l’amministrazione o l’assessore non ha detto nulla!”. Perché Bennica comunica. Anzi la comunicazione- può piacere o meno, accettarla o no- è il suo punto di forza. Ed è forse, anche il più bersagliato ad oggi tra gli assessori di Favara, perché ci ha tolto il nostro passatempo preferito: fare chiacchiere al bar, per strada, tra di noi lamentandoci su tutto ciò che non va bene. Più che un mago, l’assessore Bennica è un Don Chisciotte che, però, non vuole combattere da solo contro i mulini a vento e cioè gli incivili del lancio o dell’abbandono del sacchetto per strada, ma vuole la collaborazione di tutti noi cittadini favaresi virtuosi. Anche di Don Cicciu. Anche il tuo che stai leggendo l’articolo. E allora, dovremmo essere tutti dei Don Chisciotte perché “se la città non sostiene un uomo che porta avanti un progetto a favore di tutta la comunità, quella non vincerà mai”. E Favara siamo noi.