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Favara. Crudele ed inspiegabile vandalismo alla “Muntagnè della Pace”. Si ribella la comunità favarese

La crudeltà della mano dell’uomo è davvero senza limiti. Ieri pomeriggio, domenica 19 agosto, la “Muntagnè della Pace”, diventata luogo simbolo di pace, raccoglimento e pellegrinaggio per i favaresi e non solo, è stata teatro di uno scempio macabro e raccapricciante. Le statue di Gesù e della Vergine Maria, poste dai fedeli negli anni grazie alla spinta propositiva di Adriano Varisano il quale ha “ideato” la Festa della Pace, sono state brutalmente vandalizzate la prima, il Gesù, delle mani e la seconda, la Vergine Maria, della testa. Un atto- ribadiamo- di una ferocia indescrivibile! A darne notizia su Facebook proprio Adriano Varisano che sgomento scrive: “Oggi domenica 19.08.18 Ma veramente l’uomo può arrivare a certi gesti …Chiunque tu sia evidentemente hai dei problemi che vanno risolti vorrei esserti utile a tal fine. Dio perdona loro perchè non sanno quello che fanno”. Ricordiamo, inoltre, che circa un anno fa la statua del Gesù era stata oggetto dello stesso atto vandalico, in seguito riparato dalla buona volontà di un cittadino favarese. Che sia un caso? O un segnale ben preciso? Lo stesso Arciprete di Favara, Don Giuseppe D’Oriente commenta così la notizia su Facebook: “L’empio atto perpetrato alla Muntagne’ di Favara ferisce la comunità ecclesiale e civile della città e squalifica coloro che con tali gesti si tagliano fuori da tutta la popolazione favarese animata da sentimenti profondamente religiosi e rispettosi verso ogni forma di sentire religioso. Gli autori di tale gesto vandalico e offensivo nei riguardi di tutta la comunità favarese possano prendere coscienza del male arrecato a tutta la cittadinanza e intraprendere cammini di integrazione e di rispetto verso coloro che si sentono colpiti da tale vile gesto”.  Allo stesso modo, commenta anche Padre Diego Acquisto: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno….. il perdono cristiano……. non esclude anzi esige che i diritti della civile convivenza siano tutelati dalla legge che deve tutelare il bene comune con le approriate sanzioni a chi commette reati… sanzioni e puniziono finalizzate alla rieducazione del colpevole”. In poco tempo, tutta la comunità favarese è insorta, dissociandosi da tale vile e orribile gesto blasfemo! Quasi unanimi i commenti relativi all’installazione delle telecamere così da inchiodare ma, soprattutto, scoraggiare i colpevoli. Già si sono mobilitate le associazioni locali, come quella dei Vespisti i quali tramite Angelo Airò Farulla scrivono “I ragazzi vespisti di Favara si uniranno sabato prossimo alle ore 21 presso la chiesa Ss. Pietro e Paolo per la veglia di riparazione accanto a Don Marco Damanti. Allo stesso tempo da domani- si legga oggi- si organizzerà una raccolta in denaro per affrontare in parte tale spese. Chiunque vuole partecipare con una donazione non esiti a contattarmi. È importante la presenza di tutta la città”.