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Favara comincia a pensare alla prossima tornata elettorale amministrativa

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

Ormai è cominciato il conto alla rovescia per l’attuale Amministrazione Comunale in quanto a maggio del 2021 si rinnoverà il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta.

Tutti ci auguriamo che il futuro della nostra città sia migliore di quello che stiamo vivendo.

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Ma perché ciò si realizzi non doppiamo sperare solo nel fato ma soprattutto nella sagezza delle nostre scelte.

Favara ha bisogno di tutti, a nessuno è consentito di starsene alla finestra a guardare o in pantofole a casa, il futuro dei nostri figli dobbiamo costruirlo con il fattivo contributo di tutti a cominciare dalle prossime scelte amministrative dimenticandoci le parentele e le amicizie e scegliendo solo per capacità e amore per il bene collettivo.

E per dirla con una frase che, oltre un secolo fa, ha detto il barone Antonio Mendola e che è ancora valida: “Faccio voti perché la gioventù si scuota dall’ignavia in cui giace, si desti, pensi al bene di tutti, si unisca ed operi validamente”.

Sul tema delle prossime amministrative riceviamo le riflessioni di Pasquale Cucchiara che pubblichiamo integralmente come contributo per una “FAVARA MIGLIORE”.

Tradizionalmente, nel periodo estivo anche la politica va in ferie. Si congela il dibattito, poi passa nel dimenticatoio e, quindi, si riparte a settembre come se fosse una sorta di anno nuovo.

Negli anni ’80, Bettino Craxi si affidava al “Generale agosto” per ammansire i dissidi all’interno della coalizione di governo (pentapartito) riuscendo sempre nell’intendo.

Da quel mojito di Matteo Salvini al Papeete di un anno fa tutto è cambiato. Il “Generale agosto”, per la prima volta, ha perso la sua funzione di palliativo politico ed è nato, per fortuna, un nuovo governo che, fra mille difficoltà, ha fronteggiato la successiva pandemia che ha scosso e scuote l’intero globo terrestre.

In Italia, i giorni più bui sembrerebbero alle spalle e il “Generale agosto”, almeno a livello nazionale, ha perso la sua funzione di craxiana memoria: il governo produce decreti su decreti (condivisibili o meno!) e ha chiuso uno storico accordo europeo.

A Favara, invece, chi governa, con la gentile collaborazione dell’ex opposizione, approfitta della bella stagione per migliorare la quantità e la qualità dei selfie, surreali dirette facebook, sperimenta la movida post-covid e sorseggia aperitivi in riva al mare in barba alle molteplici problematiche che affliggono la nostra comunità.

Insomma, pensare di uscire da questa pandemia con lo stesso tipo di mentalità con cui ci siamo entrati sarebbe disastroso; infatti, la politica laboriosa e progettuale ha iniziato, insieme a tanti giovani e meno giovani di cultura politica eterogenea, ad immaginare la città del futuro.

L’input è partito da Antonio Palumbo, promotore del progetto civico “Favara Bene Comune” e animatore di due recentissime libere e democratiche assemblee (il 24 luglio e il 6 agosto) in cui si è discusso, proposto e dibattuto sia sulle problematiche del nostro territorio sia sulle ricette da seguire per uscire da questa clamorosa empasse amministrativa. Nel corso dei due incontri sono emersi degli spunti interessanti, fattibili, tanto che si è deciso di costituire dei gruppi di lavoro che scriveranno democraticamente il prossimo programma di governo per la nostra città.

Uno sforzo non indifferente, una straordinaria forma di democrazia partecipata, un tentativo per proiettare compiutamente Favara nel XXI secolo a cui tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a portare il proprio contributo. Siamo solo all’inizio.

È prevedibile che le destre più aggressive e populiste del dopoguerra appoggiate dai quei moderati sempre in cerca del presunto “cavallo vincente” costituiscano una corazzata di liste civiche e politiche pronte a riprendersi il paese per governarlo con esiti che conosciamo bene.

Noi, invece, nonostante le lusinghe dal generale agosto, continueremo lavorare sul programma e a coinvolgere tutte quelle forze sane della città a partire da quelle laiche, cattoliche, progressiste e associative. Come diceva Ghandi: dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.

Favara, 10 agosto 2020