Abbiamo contattato nuovamente il filosofo e pedagogista Fabrizio Tinaglia per parlare un po’ in sintesi, dopo gli sviluppi attuali e i nuovi studi, della ricerca filosofica e scientifica da applicare anche a scuola per rendere l’apprendimento scolastico più attuale e più efficace. Dopo le interviste precedenti, le quali sono state molto apprezzate ed anche ricercate sui siti internet, alcune anche tradotte e lette all’estero, oggi abbiamo deciso di continuare la divulgazione filosofica e scientifica.
“Secondo alcuni studi molto interessanti, la filosofia, da considerare quindi come semplice dialogo filosofico, stimola il naturale istinto dei bambini alla riflessione e alla meraviglia. Questi interrogativi, in modo particolare nel contesto scolastico e quindi didattico, dove ogni giorno troviamo il contesto naturale tra incontro e crescita, risultano quindi di fondamentale importanza per accompagnare il bambino nel suo percorso di scoperta di sé e quindi degli altri, oltre naturalmente anche del mondo che lo circonda. Le abilità acquisite con le prime brevi lezioni di semplice filosofia, sono utili quindi sicuramente nel contesto scolastico, con ricadute positive sul processo di apprendimento, ma anche nella vita relazionale e cognitiva del bambino. Dalla filosofia poi nasce la scienza. Oggi noi tutti usiamo il computer per tenerci informati ed in contatto con gli altri individui, a tal proposito alcune domande sono importanti perché costituiscono la base per studi futuri, anche di un certo rilievo. La filosofia e la scienza sono collegate con l’invenzione del computer. Il computer e le nuove tecnologie in genere sono importanti se usate nel bene sia nella società e sia a scuola? Rappresentano uno stimolo in più per impegnarci e per fare sempre meglio sia a scuola e sia in società? La scuola va migliorata da tanti punti di vista e quindi nuovi studi e nuove ricerche sono essenziali per cominciare questo cambiamento, la società poi essendo collegata con la scuola sarà modellata di conseguenza ed in positivo. Qui entra in gioco anche il pensiero filosofico e scientifico. Non dobbiamo essere superficiali, dobbiamo capire, dobbiamo pensare e poi dobbiamo agire di conseguenza. Sempre nel bene.Dalla filosofia inoltre procediamo verso le neuroscienze, campo di studi molto attuale in pedagogia e in didattica. Il percorso giusto.Il nostro cervello che crea un computer, un computer che imita le funzioni del cervello umano in alcuni studi. Sono studi molto affascinanti. In questo periodo si parla tanto d’intelligenza artificiale applicata anche alla società, io penso che per capire meglio l’intelligenza artificiale, sicuramente utile in certi casi, è necessario conoscere anche l’intelligenza umana, quindi la prima forma d’intelligenza, e per fare questo dobbiamo conoscere un po’ meglio il nostro cervello e le sue varie funzioni. L’uomo della strada non ha idea della complessità del cervello umano, ci sono infatti miliardi di neuroni che comunicano tra di loro e poi tramite collegamenti vari e selezionati neurotrasmettitori comunicano ancora con altre cellule formando una rete di segnali ed un sistema ben organizzato. La filosofia e la scienza ci aiutano entrambe a capire di più tutto”. Grazie a Fabrizio Tinaglia per questa nuova intervista.