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E’ POSSIBILE AVERE CITTA’ PIU’ VERDI! AMMINISTRAZIONI DISTRATTE O FUORILEGGE?

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Parecchi Comuni in Sicilia non osservano la Legge dello Stato N. 10/2013, la quale detta le “norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” entrata in vigore il 16 febbraio 2013.

Tale Legge, ricorda Alberto Crapanzano, responsabile della Federazione dei Verdi di Agrigento. Essa nasce facendo riferimento agli accordi di Kyoto, affinché lo sviluppo urbano delle città avvenga in modo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e degli esseri viventi che vi risiedono e nella consapevolezza e conoscenza del proprio patrimonio verde. Le amministrazioni comunali sono tenute a censire dettagliatamente tale patrimonio arboreo, proprio per l’importante ruolo che rivestono gli alberi nel miglioramento della qualità dell’aria, del microclima, nella protezione del suolo etc.

La Legge N. 10/2013 prevede che tutti i comuni sopra i 15.000 abitanti si dotino appunto di un catasto degli alberi e che per ogni bambino nato o adottato venga piantato un nuovo albero dedicato. Prevede anche l’operosità degli amministratori comunali, affinchè producano un bilancio del verde annualmente e soprattutto a fine mandato, il quale dimostri l’impatto dell’operato amministrativo sul verde pubblico (n. alberi piantumati e abbattuti, consistenza e stato delle aree verdi, ecc.)

Il responsabile della Federazione dei Verdi di Agrigento lancia un appello ai Sindaci siciliani, esortandoli a fare il proprio dovere di osservare e far rispettare una legge dello Stato di grande valore etico, culturale e sociale, dotandosi, qualora ne siano sprovvisti delle necessarie varianti urbanistiche per il verde ed i servizi entro il 31 dicembre di ogni anno.

Ogni istituzione deve essere richiamata alle proprie responsabilità, quindi il Sindaco che è la massima Autorità territoriale ha il compito di far vivere i nostri bambini in un ambiente salubre costruendo politiche ambientali ed inclusive che influenzino positivamente sul benessere delle future generazioni, iniziando appunto ad applicare e far osservare la Legge N. 10/2013. Tutto ciò semplicemente per rispettare prima di tutto i nostri bambini, è una legge nata per loro, garantendo il loro sacrosanto diritto alla salute, all’educazione ed alla partecipazione alla vita sociale.

Auspico infine speranzoso che il prossimo Governatore della Regione Sicilia sii sensibile alla predetta tematica e lanci un monito affichè si recuperino le inadempienze pregresse.