Nella giornata di mercoledì 8 gennaio 2020, gli uomini e le donne della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, in attività congiunta con i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Licata, al Comando del Capitano di Fregata Gennaro Fusco, Comandante del Porto e Capo del Compartimento Marittimo di Porto Empedocle, hanno portato a termine una significativa attività di contrasto nei confronti di alcune unità da pesca che hanno effettuato pesca a strascico nell’area “ad Ovest del Bacino di Gela”, all’interno della quale tale attività è vietata.
I militari sono entrati in azione a seguito dell’individuazione dei Motopesca in attività di pesca all’interno dell’area in questione, per mezzo del monitoraggio remoto degli stessi con i sistemi satellitariin uso alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle.
La Guardia Costiera, in ottemperanza alla disposizioni di leggi italiane ed europee, è molto sensibile alla tutela delle specie ittiche e, in particolare, il Regolamento dell’Unione Europea n. 2019/982 del 5 giugno 2019, entrato in vigore nel luglio del 2019, che istituisce un piano pluriennale di gestione per le attività di pesca che sfruttano il nasello europeo e il gambero rosa mediterraneo nel Canale di Sicilia, ha sancito il divieto di pescare con reti a strascico in tre “aree di restrizione”, tra cui rientra la già citata Area “ad Ovest del Bacino di Gela”.
L’attività di controllo ha portato, con l’impiego congiunto di mezzi navali e terrestri, al sequestro del prodotto ittico pescato all’interno dell’area soggetta a restrizione, al sequestro degli attrezzi da pesca principali di tipo rete a strascico di quattro motopesca iscritti nei registri della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Licata, e ad elevare quattro sanzioni amministrative per un importo pari a 8.000 euro. Inoltre, per pescare in zone e tempi vietati è prevista l’applicazione di 6 punti al titolare della licenza di pesca e al comandante dell’unità da pesca.
Si rammenta che nelle aree soggette a misure di restrizione pesca, stabilite dalle vigenti normative nazionali e comunitarie, il transito dei motopesca in tali zone deve avvenire con rotte dirette e ad una velocità costante non inferiore ai sette nodi, fatti salvi i casi di dichiarate e comprovate cause di forza maggiore, che dovranno essere prontamente comunicati allacompetente Autorità Marittima.
Si rammenta, altresì, che, in caso di raggiungimento di 18 punti, è prevista la sospensione della licenza di pesca e del titolo professionale del comandante del motopesca.
L’operazione rientra nelle vaste attività di controllo, poste in essere dalla Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, finalizzate ad esperire capillari controlli per quanto concerne tutta l’attività della filiera della pesca nonché il controllo di tutte quelle attività illecite che possano verificarsi, sia all’interno delle aree portuali, sia lungo tutto il litorale di giurisdizione.