Anche quest’ 8 marzo 2017 sia un’occasione per fare il punto sull’attuale condizione delle donne e, soprattutto, per definire i percorsi che bisogna ancora fare per costruire un mondo realmente paritario, in cui la dignità ed il rispetto siamo centrali sempre e nella vita di tutti i giorni.
La spirale di violenza contro le donne sembra, invece, non avere mai fine.
Ma il nuovo protagonismo al femminile che contraddistingue le istituzioni democratiche del nostro Paese rappresenta un fatto nuovo ed è un segno di rinnovamento e di civiltà
Oggi, grazie , ad esempio , alla legge sulla parità di genere le donne che si distinguono con merito nelle amministrazioni degli Enti Locali rappresentano una straordinaria esperienza rispetto alla quale non bisogna tornare indietro.
Ben trent’anni fa le sole donne sindaco in Italia erano 145 oggi sono 1097 (dati riportati ieri da La Repubblica) e molte di queste rappresentano Città difficili, di frontiera , dove i sindaci spesso incarnano le esigenze di cambiamento di un intera comunità caricandosi sulle proprie spalle il peso di territori complicati, dove ancora forte è il radicamento delle organizzazioni criminali.
Oggi il Parlamento Italiano può contare su una presenza femminile alla Camera del 31,30 e del 29,60 per cento al Senato e quella. attuale è la legislatura che tanto sta facendo per una legislazione a favore delle donne (anche stamattina in aula alcune norme contenute nel provvedimento che stiamo approvando sul lavoro autonomo).
L’ approvazione della convenzione di Istanbul, la norma sul femminicidio e la violenza di genere, o ancora la lotta parlamentare contro le dimissioni in bianco , la concessione di un nuovo bonus bebè ed ancora l’approvazione di norme in grado di trovare un equilibrio nella partecipazione alle assemblee elettive tra uomini e donne , l’approvazione del divorzio breve e d infine il nuovo testo sulle unioni civili hanno segnato in positivo un percorso di conquiste.
Oggi il nostro Paese , anche se in ritardo rispetto ad altre democrazie continentali, può contare su una classe dirigente che comprende anche le donne , conquista questa inimmaginabile se guardiamo indietro di venti o trent’anni
Vi è poi il delicato tema del lavoro che sopratutto al sud, rappresenta per tantissime donne, una priorità non più rinviabile.
Per questo mi auguro che le azioni del governo a favore del
Mezzogiorno possano tradursi in un impegno straordinario a favore dell’ inserimento lavorativo delle donne.