Favaraweb

Cultura. L’artista favarese Marck Art alle ore 16.40 ospite nel programma “Italia Si” su Rai 1

 

La sua vita si dipana tra leggenda e verità e la sua arte è figlia di una visione da morto. Sto parlando di Marco Urso in arte Marck Art, l’artista favarese osannato in “Italia” e quasi sconosciuto a Favara. L’ho incontrato per caso ieri pomeriggio in un noto negozio di cancelleria, accompagnato dall’eclettico Gaetano Licata il quale, presentandomi Marco Urso, mi raccontava che oggi sarebbe stato ospite su Rai 1 al programma televisivo “Italia Si”. Abbiamo scambiato poche battute. Mi ha raccontato di un bellissimo articolo sul Corriere della Sera a firma di Felice Cavallaro che parlava di lui e mi invitava a googlarlo (cercarlo su Google). Ho chiesto, quindi, se avesse avuto il piacere nel far sapere alla sua città natale della sua ospitata in tv, mi ha risposto in maniera affermativa e poi ci siamo salutati. Ma quell’incontro, tra i più belli perché fortuito, mi ha lasciata con il desiderio di saperne di più. Di capire cosa si cela dietro quei grandi occhiali neri (quasi a volersi schermare dallo sguardo degli altri), dietro quella voce intensa. Allora ho cercato Marco Urso in arte Marck Art.
Ecco cosa riporta il suo sito internet.
“Marck Art, vive e lavora a Favara (AG). La sua storia è a tratti misteriosa e magica: ha un’infanzia travagliata a causa delle patologie di cui soffre fin dalla nascita e che gli rendono complesso il percorso scolastico. Ragazzo prodigio, votato allo studio della composizione e del pianoforte, frequenta il Conservatorio di Palermo. Nel 2006, colto da un arresto cardiaco temporaneo vive l’esperienza del coma profondo, da cui esce trasformato: abbandona gli studi di pianoforte e inizia una nuova vita d’artista seguendo la via che il suo ‘Angelo Custode Matteo’ gli ha suggerito prima del risveglio dal coma. In Ospedale a S.S. Oasi di Troina elabora la sua prima opera dopo il coma “La Scarpa” e 12 mesi dopo inizia a dipingere senza sosta. Nel 2007 termina “Curatevi”, una grande tela di 300 x 165 cm. Colto da una sorta di bulimia di desiderio di pittura ed arte, mista a spiritualità inizia a produrre le sue opere traendo ispirazione costante dalla sua esperienza di vita. Segue poi la “Claustrofobia del cuore”, “La Porta del destino” che rappresenta una delle sue visioni notturne. Nel 2009, “L’Annunciazione” in cui raffigura, prima ancora di conoscerla nella realtà -i quattro componenti di una nota famiglia veneziana con una serie di particolari preveggenti. Nel 2009, Marck dipinge una delle opere più incredibili del suo percorso personale ed artistico, il suo “Autoritratto” evidenziando tutta la sua carica espressiva ed il suo carisma pittorico introspettivo. Il tema della malattia, della sofferenza e della guarigione si ritrova nei suoi primissimi dipinti dai forti colori, ispirati alla campagna siciliana, e nelle prime mostre personali. Con il “Fiume Giordano I” inizia il ciclo pittorico dedicato al fiume percepito come luogo archetipico: è il tema della soglia, del passaggio sulle sponde del fiume, luogo di ispirazione e frequentazione costante per Marck che, qui, dialoga con personaggi del passato e del presente, di cui l’artista avverte le anime e le loro storie. Le opere dedicate al Fiume Giordano, sono il frutto di questi dialoghi onirici, che colorano la sua pittura di forte matrice espressionista. Marck è anche presidente e fondatore dell’associazione culturale e artistica denominata “AUU” di Favara. Allestisce le sue prime mostre a partire dal 2009; espone l’opera “Claustrofobia del Cuore” nella Galleria “Bio-tos” di Palermo in una mostra curata da Tanino Bonifacio. Nel 2010, Marck Art partecipa alla mostra della Fondazione Ettore Majorana e Centro di Cultura Scientifica ad Erice (Trapani); nello stesso periodo espone “La verità della Misericordia” alla Quattordicesima Biennale D’arte Sacra di Teramo intitolata “Le Beatitudini” curata da Lorenzo Canova. Nel 2011, realizza la mostra personale “Vedere Come Vedere” presso il Palazzo di Governo Prefettizio di Agrigento, curata da Tanino Bonifacio; la mostra personale “La stanza della Medicina” allestita a Palazzo dei Normanni, a Palermo è del 2012. Nel 2012, partecipa alla mostra “Aspetti Architettonici e Paesaggistici Siciliani” con l’opera “Cellule benigne flogosi”, che è stata esposta nei Comuni di Alcamo, Sant’Angelo di Brolo, Messina, Catania e Palermo. Nel 2014 la sua opera, “Uscire fuori da un tunnel depressivo” viene selezionata per rappresentare gli artisti siciliani “Da Pirandello a Iudice”, mostra curata da Vittorio Sgarbi, nella Tonnara Florio a Favignana. La Mostra diventerà una esposizione itinerante, venendo poi allestita a palazzo Sant’Elia a Palermo ed a Catania. Nel novembre 2015, viene selezionato ed esposto nella mostra collettiva dal titolo “The Power of Diversity” ideata e patrocinata da WISH World International Sicilian Heritage in collaborazione con Unesco DESS ed Archikromie presso la Chiesa dei Tre Re e nel Museo Regionale di Arte Contemporanea Belmonte Riso a Palermo, curata da Chiara Modìca Donà dalle Rose. Nel 2016, è selezionato per rappresentare il Padiglione abramitico nella preview della BIAS – Biennale Internazionale di Arte Contemporanea Sacra delle Religioni dell’Umanità a Venezia e, in autunno, espone dentro il Museo Regionale di Arte Contemporanea di Palazzo Belmonte Riso e nel Museo Arcidiocesi di Palermo per nel Padiglione Abramitico in occasione della prima edizione della BIAS, prodotta da WISH World International Sicilian Heritage e curata da Chiara Modìca Donà Dalle Rose. A ottobre espone 11 grandi tele (300×200 cm) al castello di Morsasco (AL) nella personale dedicata alla “Pittura dei Grandi Fiumi Giordano”. Nel 2017, la sua opera “Capitano a Bordo” è stata riprodotta nella libreria artistica della collezione “Concert” di Aldo Cichero, disegnata per 99 ART indesign di Boffetto. Form to Furniture. Le sue opere sono riprodotte in diversi cataloghi artistici con testi critici. Hanno scritto delle opere e dell’artista Gaspare Agnello, Tanino Bonifacio, Lorenzo Canova, Chiara Modìca Donà Dalle Rose, Claudio Rizzi e Vittorio Sgarbi”. (Fonte: http://www.marckart.it/artista/)
Al suo rientro, gli chiederò una delle mie consuete video interviste…