Un pezzo della Sicilia in zona arancione da domenica 9 gennaio, fino a mercoledì 19 gennaio compreso. Come annunciato dal presidente della Regione Nello Musumeci, l’Ars ha deciso di posizionare in zona arancione altri 42 comune. Nelle scorse ore in alcuni comuni era arrivato l’allarme per l’esplosione dei contagi da covid – in parte legati alle varianti del virus – e dalla regione hanno deciso di intervenire immediatamente per cercare di contenere i danni.
Alle normali restrizioni di questa fascia di rischio, se ne aggiungono altre per contenere i contagi all’interno degli istituti scolastici. Tenuto conto dell’andamento della pandemia, sarà prevista la facoltà di procedere con la didattica a distanza, previa ordinanza del sindaco e su conforme parere dell’autorità sanitaria. “Vogliamo ribadire anche in questa sede il principio che abbiamo applicato fin dall’inizio della pandemia: diritto allo studio e diritto alla salute sono entrambi incomprimibili e vanno assicurati nel rispetto dei più giovani”, ha detto questa mattina Musumeci.
Agli attuali comuni in “zona arancione” in vigore fino al 12 gennaio, Caronia, Santa Lucia del Mela nel Messinese e Ribera nell’Agrigentino, le misure restrittive anti-Covid saranno in vigore anche nei seguenti territori: nella provincia di Agrigento, Canicattì e Palma di Montechiaro; nella provincia di Caltanissetta, il Comune di Caltanissetta e Gela; nella provincia di Enna, ad Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa; nella provincia di Messina, Capizzi; nella provincia di Siracusa, ad Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino.