Mercoledì 3 Maggio, dalle ore 16.00 alle ore 18.00, nei locali della palestra dell’Istituto, i docenti della S.S. 1° Grado ad indirizzo musicale “A. Inveges”, incontreranno il Prof. Angelo Vita, pedagogista clinico e docente di Filosofia e Storia presso il Liceo “M. L. King” di Favara, nonché Presidente della Consulta del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Agrigento e Vicepresidente della “Fondazione Nuova Specie” onlus Sicilia (associazione che opera da nuovi punti di vista, diversi ambiti dell’esistenza).
L’incontro formativo dal titolo “La didattica del dis-agio” rientra nel Piano di formazione e aggiornamento dei docenti 2022/2023 della Scuola Inveges (coordinato dalla prof.ssa L. Cafà) e prende il nome dal titolo di un saggio omonimo pubblicato dal prof. Angelo Vita nell’anno 2019 per l’edizione Medinova.
La “didattica del dis-agio” è una cassetta degli attrezzi che ci permette di osservare il mondo per meglio comprendere lo stesso, partendo da una prospettiva filosofica precisa, ossia provare a costruire una società a misura di esseri umani, più sana e più autentica, in cui poter vivere felici insieme, non chiusi nei propri egoismi, il cui fil rouge è rappresentato da parole quali collaborazione, cooperazione, inclusione, solidarietà, rete…
In questa visione un posto di primaria importanza è conferito alla Scuola nella quale si giocano le sfide del futuro, del singolo e della collettività; attraverso la formazione, l’istruzione, l’insegnamento si può costruire una comunità solida, inclusiva, aperta alle innovazioni e ai cambiamenti con spirito critico. Il dis-agio, spiega il prof. Vita, è molto più vicino a tutti noi di quanto non si pensi. Basta fermarsi a riflettere su quanto accade dietro le quinte di una discoteca o all’esterno di un pub: esistenze inautentiche, nichilismo, rapporti umani improntati all’essere liquidi, determinano quei vuoti esistenziali che tanti giovani tentano di riempire di vita la notte, fuggendo il giorno e la luce.
Il disagio (dal latino dis-adiacens, ovvero colui che non sta vicino a, che si allontana da qualcosa che è un intero, un unicum), allora, “indica che ci sono forze che ci fanno allontanare dalla vita, dalla nostra salute, dalla nostra armonia… quando ci allontaniamo dalla nostra salute la vita ci avverte mediante sintomi e segni di sofferenza…”.
Famiglia, scuola, territorio… possono, devono “fare rete” affinché questi vuoti di non-vita, di mal di vivere possano essere colmati con tutto quanto riesca a contribuire, a creare identità forti, stabili, uniche, identità che vogliano e sappiano andare a cercare il senso del proprio esistere.