Premesso che il termine sbigliettamento non è riportato in parecchi dizionari italiani, ma qualcuno ne spiega il termine che indica: “operazione di verifica dei biglietti all’ingresso di una sala teatrale e, più esattamente, l’operazione di staccare la parte di controllo del biglietto che viene gettata nell’apposita cassetta”, quindi il termine indica verifica e non emissione di biglietti.
Scrivo quanto sopra per dire come con un termine ambiguo, usato nella convenzione, forse si intende dire che dal momento che sarà approvata dal Consiglio Comunale, per entrare al cortile Bentivegna (sette cortili) tutti, tranne gli ivi residenti, loro parenti ed amici (chi ne controllerà il legame?), dovranno pagarne l’ingresso, con costi variabili a seconda della residenza.
Ovviamente intendo precisare e sottolineare che la convenzione entrerà in vigore, solo, dopo che sarà approvate dal Consiglio Comunale ed altresì se ne voterà ed approverà, anche, l’immediata esecuzione.
Io non entro nel merito se il costo dell’ingresso sia congruo oppure no, sarà la Farm a curarsi i propri interessi e quelli degli operatori economici che vi operano all’interno, che sicuramente ne verificheranno nel tempo la validità, esprimo solo un parere, strettamente personale, che ritengo eccessivo il costo del biglietto, anche se ne capisco la esigenze, ma la soluzione secondo me va trovata altrove.
Ma altresì se chi deve recarsi in uno luogo di ristorazione non dovesse pagare il biglietto immagino il caos che si verrebbe a creare. Ma comunque questi sono affari loro.
A me preme sottolineare che nel costo del biglietto è compreso 1 € che andrà versato nelle casse comunali.
Vero è che il biglietto all’ingresso della Farm lo ha richiesto chi la gestisce, ma è altrettanto vero che a chiedere quell’euro in più è stata l’attuale Amministrazione Comunale.
Ma proprio su questo invece intendo esprimere il mio parere fortemente contrario, condividendo il pensiero dell’Avv. Di Miceli, perché è l’ennesimo balzello che l’amministrazione a 5 stelle si è inventata, a scapito della Farm e dei cittadini.
Favara è un comune che si sta affacciando da poco al turismo, nessuno pensa che sia un freno, all’emergente economia favarese, introdurre tassazioni a vario titolo? Non si pensa che al momento sia invece importante la sua stabilizzazione turistica con incentivi pubblici di vario genere e natura? Fino a qualche giorno fa ci si lamentava che la rinascita socio-economica-culturale della nostra città era solo per merito del privato, ora quando l’Amministrazione Pubblica finalmente interviene lo fa per spillare quattrini ai cittadini anziché investire sul proprio futuro? Abbiamo tutti la memoria corta. Immaginate cosa significherebbe se alle nostre strutture ricettive (B&B e alberghi) venisse imposta la tassa di soggiorno.
Per bitumare le strade, dopo il dissesto da loro dichiarato, anziché ricercare come recuperare i mancati introiti (IMU, TARSU, occupazione suolo pubblico) colpendo chi non paga e scovando gli evasori, hanno avuto la brillante idea, ma a spese delle tasche dei tartassati cittadini, di cercare di fare bella figura, asfaltando le strade di Favara infilando però le mani nelle tasche dei cittadini. Complimenti per la sfolgorante e stellare idea.
Ma una domanda mi pongo e pongo all’amministrazione pentastellare, questa regola applicata alla Farm di far pagare 1 € per ogni biglietto emesso, e che andrà alle casse comunali, sarà applicato in tutti i casi similari, cioè per tutti gli operatori turistici e culturali che insistono nel nostro territorio, ovviamente per garantire equità e pari trattamento?
Equità, giustizia, uguali diritti ma uguali doveri, sono i fondamenti di una sana democrazia e qualora non venissero rispettati e fatti rispettare vuol dire che ci troviamo davanti ad una amministrazione della cosa pubblica discrezionale e non di diritto.