Continuano senza sosta, in tutta la provincia, i servizi straordinari di contrasto alle sostanze stupefacenti, disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Agrigento. Nell’ambito di queste specifiche attività antidroga svolte sul campo, l’Arma dei Carabinieri ha messo a segno altri due risultati che si sommano a quelli delle scorse settimane. Si tratta di un arresto di un operaio licatese venticinquenne, Serravalle Nicol, responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e della denuncia, sempre per lo stesso reato, nei confronti di V. A., quarantaduenne riberese. Scendendo nel dettaglio, a Licata, i Carabinieri della sezione operativa della Compagnia, durante uno dei numerosi pattugliamenti nelle principali piazze di spaccio della droga, hanno individuato e perquisito l’abitazione di un giovane operaio licatese, già noto alle forze dell’ordine. Rovistando tra la biancheria, i carabinieri hanno visto saltare fuori un panetto di “hashish” da un etto, occultato in un cassetto nella stanza da letto del venticinquenne. Per lui, sono scattate le manette ai polsi e gli arresti domiciliari. Sull’altro versante della provincia, invece, i Carabinieri della Tenenza di Ribera hanno effettuato una perquisizione ad un riberese, disoccupato che da qualche tempo era nel mirino dei militari impegnati nei servizi antidroga. In casa, il quarantaduenne stava essiccando una pianta di “marijuana”, alta 140 centimetri, carica di infiorescenze che sono le parti della pianta dove è maggiormente concentrato il tetraidrocannabinolo, principio attivo della marijuana, comunemente detto THC. Anche per il riberese è stata contestata la detenzione ai fini di spaccio di droga. Le analisi chimiche alle quali sarà sottoposta la pianta sequestrata, riveleranno la quantità di principio attivo e le dosi potenzialmente ricavabili da essa.