Ieri pomeriggio, un’atmosfera carica di tensione ha invaso l’aula Falcone e Borsellino del comune di Favara durante un incontro cruciale sulla possibile fusione dell’Istituto IPSSEOA “G. Ambrosini” e dell’I.C. Gaetano Guarino. La partecipazione eccezionale di rappresentanti di tutte le fasce scolastiche, dai dirigenti agli alunni più giovani, ha evidenziato l’importanza cruciale dell’argomento in discussione.
Il consigliere comunale Pasquale Cucchiara ha aperto la serie di interventi con un discorso incisivo, culminato con la citazione di Emiliano Zapata: “Preferisco morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio,” guadagnandosi un applauso unanime. La dirigente scolastica Gabriella Bruccoleri ha poi criticato con veemenza la legge in atto, lasciando trasparire la sua rabbia nel corso di un intervento di quasi 10 minuti, accolto con un meritato applauso. A seguire, gli interventi dell’ex sindaco di Favara, Rosario Manganella, e di Alfonso Buscemi della Cgil, che ha dichiarato: “La Cgil ha fatto sentire la doverosa presenza per assumere impegni precisi: siamo e saremo al fianco della collettività tutta in difesa del diritto di questa comunità ad avere scuole nel proprio territorio.”
Il Piano Nazionale di Dimensionamento delle Scuole per l’anno scolastico 2024/2025 prevede la soppressione di 92 presidenze in Sicilia, di cui 9 in provincia di Agrigento. Favara potrebbe perdere le sedi amministrative dell’I.C. “G. Guarino” e dell’Istituto Alberghiero “IPSSEOA”, quest’ultimo destinato ad essere accorpato all’Istituto Nicolò Gallo di Agrigento. Questa prospettiva ha generato preoccupazione e una forte opposizione nella comunità locale.
La presenza degli esponenti locali, tra cui il sindaco Antonio Palumbo, gli assessori comunali e i consiglieri, è stata significativa. In particolare, il vice sindaco Antonio LIOTTA ha espresso il suo sostegno con un documento in mano, evidenziando le ragioni per evitare questa sventura. Il destino delle scuole locali rimane in bilico, mentre la comunità si mobilita per preservare il diritto all’istruzione nel proprio territorio.