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Caro prof… penso positivo perché son vivo, perché son vivo… 

pegasoPANIFICIO CANNATELLO

 

Ingredienti: un prof di Religione anomalo (separato) convinto che la fede (e non solo la fede)  può fare miracoli nella formazione dei ragazzi; un contesto scolastico pugliese Superiore di alunni adolescenti; prof combattuti da obblighi/doveri didattici assai più stringenti delle problematiche e dei vissuti di tanti alunni molto spesso lasciati a se stessi; un’abbondante spruzzata di sindrome da burnout generalizzata ed onnicomprensiva di personale ATA e di chi più ne ha più ne metta, questo evidentemente per non farsi mancare nulla. Solo così il CARO PROF… è servito e prende forma non senza sentirsi a disagio per la difficoltà di muovere i suoi primi passi magari spinto da una recensione attenta e doverosa che gli è stata ‘silenziosamente’ negata.

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Di certo il CARO PROF… ha avuto bisogno di rimboccarsi le maniche per decidere di starci e seguire il filo d’Arianna sino all’uscita da un labirinto contrassegnato dal disagio diffuso così bene focalizzato in questa sua sfida che ricorda tanto quella tra Davide e Golia… un prof di Religione di periferia e la propria diocesi che ne chiede la testa perché separato. Diocesi che in definitiva si deve arrendere alle giuste motivazioni del CARO PROF… e alle ricadute sui ragazzi, questo per non pagare un duro prezzo al licenziamento di chi così bene ha cercato e cerca di fare il suo dovere accompagnando i ragazzi verso l’adultità. Se i versi biblici ed i salmi ‘sfoderati’ in classe per contrastare il disagio anche esistenziale dei tanti alunni che nel libro hanno lasciato testimonianza, avessero avuto una voce avrebbero cantato a squarcia gola il loro piacere di esserci e di servire i ‘lettori’ nella vita pratica e non solo in quella spirituale/metaforica spesso distante anni luce dai bisogni emergenti dei tanti adolescenti che chiedono risposte hic et nunc.

Massimiliano Tardia è stato – in un certo qual modo – un nuovo De Curtis… dietro il suo impegno una bella fetta di insegnanti si riconoscono perchè si sentono ‘raccontati’, come dietro le battute del Principe napoletano milioni di emarginati hanno potuto riconoscere le proprie miserie. Sono davvero tanti gli insegnati, come Tardia, che nonostante le difficoltà e gli ostacoli che la ‘scuola’ frappone loro, vanno avanti a rischio del proprio posto di lavoro, perchè fraintesi, derisi o oltraggiati da quanti si sentono buttati nella mischia del ‘fenomeno vivo’ a discapito dell’accomodante lezione frontale programmata e uguale a se stessa in quanto figlia rispettosa dei libri di testo che la presentano come una pillola da ingerire… e poco importa se indesiderata dagli uni (insegnanti) e dagli altri (ragazzi).

Il CARO PROF… (Tardia)… ricorda tanto ‘lettere ad una professoressa’ di Don Lorenzo Milani. Passano gli anni ma quando l’impeto di mettersi in gioco e di trasferire il proprio ‘sentire’ al prossimo si fa partecipazione come si può non lasciarsi coinvolgere dai propri vissuti epistemologici per tradurli in spinta/stimolo, in occasione/opportunità, in salto quantico per dare speranza a chi l’ha persa, gioia a chi soffre, una mano a chi non riesce a chiedere nemmeno aiuto. CARO PROF… è tutto questo, una sorta di accompagnamento ai propri alunni per farsi accompagnare anche da loro in quel tratto, in quel percorso/pezzo di strada da fare insieme.

CARO PROF… è un compendio di riconoscimenti ad un PROF che ha cercato di donare donandosi. Quello del prof Tardia è stato un modo esemplare per restituire (con gli interessi) ai suoi alunni quello che lui si è preso frequentando i percorsi contro il disagio diffuso attivati a Foggia dalla Fondazione Nuova Specie onlus diretta egregiamente dal Dr. Mariano Loiacono psichiatra/psicoterapeuta ed epistemologo globale teorico del Metodo alla Salute. Restituire o mettere a disposizione del prossimo quanto la vita ci ha dato è una cosa buona e giusta… che traspare a carattere cubitali in ogni riga di queste 209 pagine da leggere senza se e senza ma, in modo da dare valore ai tanti prof che silenziosamente contribuiscono alla formazione di una nuova specie di uomini e donne più vicini all’essenza della vita che abitiamo.

Angelo Vita

(Psicopedagogista – Docente di Filosofia e Storia)